Simonetta Zandiri
Oggi sono stata un paio d'ore con Luca. Sono passate quasi due settimane da quel dannato 27 febbraio, eppure mi sembrava un'eternità... Ho realizzato, all'improvviso, che queste ultime due settimane ad "alta intensità" ci hanno visti per così tanto tempo in azione, e senza sosta, da toglierci il tempo per pensare. Entrare in quel reparto, molto ben tenuto, con personale cordiale e attento, ma così... "freddo" (proprio per le gravi condizioni dei pazienti) mi ha quasi costretta a fermare il tempo. E quell'ansia, quella velocità, quella rabbia... sono svanite, per un istante. Lasciando posto alla grande emozione di stringere nella mia mano quella di Luca, di guardare i suoi occhi, sempre scintillanti e intensi, di sentire le sue parole... Ho trattenuto le lacrime, perché penso che chi sta male abbia bisogno di sentire forza intorno a sé, ma sarebbero state lacrime di gioia, perché rivederlo così "vivo" e forte, nonostante una condizione davvero difficile (e, credo, anche dolorosa), è stata per me una gioia immensa!
Luca è lo stesso di sempre, affaticato e messo a dura prova dal dolore causato anche dalle ustioni, ma sempre con il sorriso e con la curiosità di capire cosa è successo e cosa sta succedendo intorno a noi. Ho provato a spiegargli che quel suo gesto, per molti considerato "folle", ha dato una grande spinta non soltanto al movimento in Valsusa, ma in tutta Italia. Ho cercato di dirgli che, pur sapendo che lui cercava di guadagnare un po' di tempo perché altri compagni raggiungessero la baita il giorno dello sgombero, in realtà ha raggiunto risultati ben al di là di questo obiettivo, purtroppo mettendo a rischio la sua stessa vita. E così, con Emanuela, abbiamo ripercorso queste ultime due settimane, abbiamo raccontato quante manifestazioni, quanti blocchi, quante occupazioni, quante contestazioni, quanta solidarietà, quanto spazio dedicato anche dai media alle nostre ragioni, quanti VIP prima indifferenti alla nostra lotta ora si schierano dalla nostra parte e quanto, grazie a lui, ci sentiamo più forti.
Gli ho detto che, anche se dobbiamo ancora imparare a meritarcelo, ciascuno di noi ha compreso che senza rischiare qualcosa della propria vita, delle proprie finte certezze, non si otterrà nulla. E la straordinaria reazione e partecipazione alle tanti manifestazioni dimostra che stiamo tutti imparando a metterci in gioco e a rischiare.
Semplicemente perché sappiamo che è la cosa giusta da fare. Sapeva che ci stiamo organizzando per dare un caloroso benvenuto a Monti, sapeva che i folletti dei boschi avevano di nuovo bloccato la A32, oggi, e sa che gli stessi folletti torneranno a pulire i sentieri del Clarea.
Decisamente "preso bene" spera che la festa a Monti sia il successo che merita. Perché se è vero che per il movimento NO TAV non ci sono governi amici, è pur vero che questo è forse il peggiore dalla storia del movimento. Nonostante la sua condizione non è mancato il suo pensiero speciale per gli arrestati, per quelli ancora ai domiciliari, per tutti , insomma. Perché Luca è Luca!
Gli si chiudevano gli occhi... ma non mollava.
Ho spento prima una luce, poi l'altra. Ascoltava ancora Radioblackout.... attentissimo... ho spento anche quella.
"Si, forse è meglio se dormo un po'", ha detto.
"Direi di si, Luca. Abbi cura di te, ti vogliamo bene.. "
"Anch'io vi voglio bene, dillo a tutti...."
"Lo sappiamo, Luca. Lo sappiamo!"
Sono uscita da quella stanza con un dubbio.
Non so se sono andata a portargli un po' della mia forza, oppure il contrario. Forse , ancora una volta, è stato lui a passarmi un po'
della sua forza.
Quel che è certo è che sente la nostra solidarietà e vicinanza, e non vede l'ora di salutarci tutti.... ci vorrà ancora un po' di tempo, ma sentiamo i suoi pensieri, sentiamo la sua energia....continuiamo, insieme, a trasmettergli la nostra.
Because every day is a FORZA LUCA day! :-)
P.S. un abbraccio speciale alla sua compagna, Emanuela... davvero una donna speciale!
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