Il 27 gennaio vi è la prima iniziativa nazionale seria contro il governo Monti e il suo attacco sfrenato ai salari e condizioni di vita dei proletari e masse popolari.
A fronte dell'appoggio di tutti i partiti del parlamento al nuovo governo dei padroni e del dialogo in corso tra sindacati confederali e governo, serviva una iniziativa di rottura che desse voce e sostanza all'opposizione proletaria e sociale
a questa politica, a questo governo, allo scaricamento della crisi sulle masse da parte e per conto dei padroni europei e italiani.
Lo sciopero indetto dal sindacalismo di base e di classe è questa prima risposta, per questo va sostenuto con la partecipazione dei settori di avanguardia e di massa
dei proletari che divengano visibili e punto di riferimento nazionale con la manifestazione a Roma.
Naturalmente questo sciopero e la manifestazione di Roma trova subito l'opposizione, l'ostracismo e il silenzio dei padroni, governo, partiti parlamentari, sindacati confederali, mass media ad essi legati perchè effettivamente lo sciopero e la manifestazione sono contro di loro.
Quello che invece è insopportabile è la posizione di chi a parole condivide gli obiettivi e le ragioni dello sciopero e della manifestazione , ma non vi partecipa, lo contrasta e lo sabota con argomenti sbagliati, che mostrano la loro vera natura.
Nel sindacalismo di base e di classe non partecipa il cobas confederazione, questo ceto politico opportunista e sempre più legato alla sinistra parlamentare e alla critica piccolo borghese della crisi e del sistema capitalistico è da tempo passato, al di là della volontà di suoi spezzoni e iscritti nel campo del riformismo e la manifestazione del 15 ottobre ha dimostrato di come per sostenere la propria politica, questa componente è disponibile alla collaborazione con le forze dello stato nella repressione.. ed è logico che non aderisca allo sciopero del sindacalismo di base e di classe per minarne unità, forza e credibilità.
Combattono questo sciopero e manifestazione, poi alcuni gruppi 'operaisti' o 'falso comunisti' che siano, che denigrano questa iniziativa parlando di sindacatini, scioperi minoritari e altro, pescando nel torbido e nella demagogia, quando è evidente che il grado di partecipazione a questo sciopero e alla manifestazione riflette la forza effettiva di questo settore di operai, lavoratori, precari e disoccupati che è ancora minoritaria su scala nazionale.. ma che costituisce però l'unica realtà organizzata capace di far diventare queste minoranze proletarie una realtà nazionale alternativa al sindacalismo confederale.. chi fa questa critica è nella maggior parte dei casi un gruppetto di poche decine di persone che sono incapaci di promuovere alcunchè come lotta reale, denigrano chi si adopera per far crescere l'insieme del movimento proletario e svolgono un ruolo di reggicoda del sindacalismo confederale.
Ancora più ipocrita è chi parla di unire le lotte, coordinarle, e poi quando effettivamente questo avviene su scala nazionale, perchè la gran parte di chi partecipa a questo sciopero le lotte le sta facendo, poi non vi partecipa. Lo sciopero e la manifestazione a Roma è la forma concreta possibile attraverso cui queste lotte si uniscono in questo momento dato.
Infine non possiamo che essere critici verso chi in occasione del 27 gennaio aderisce allo sciopero ma non organizza la partecipazione alla manifestazione nazionale e attraverso manifestazioni e iniziative locali, del tutto necessarie e possibili in altri giorni, esprime una mentalità localista e spesso di settarismo autoreferenziale, a cui il solo antidoto nei fatti in questa occasione e appunto la manifestazione nazionale, che costituisce il peso specifico di questo sciopero.
Per queste ragioni proletari comunisti ritiene in questa occasione che l'unica scelta prolearia e politica giusta è la partecipazione allo sciopero e sopratutto alla manifestazione nazionale a roma.
proletari comunisti
19 gennaio 2012
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