PROVOCATORIA,IERI SERA, ERA LA PRESENZA DI ESPONENTI DI UN PARTITO RAZZISTA E INTOLLERANTE e a Belotti, IN QUANTO RAPPRESENTATE ISTITUZIONALE,è stato chiesto cosa avesse fatto nelle settimane precedenti alla cena in oratorio (massimo rispetto x chi l'ha organizzata) e cosa intendesse fare nel futuro x i profughi che non erano intenzionati a lasciare l'Italia.2 semplici domande che hanno fatto infuriare chi credeva di utilizzare quella serata x liberarsi del "problema" spacciandosi x filantropo
allegati link dove ci sono vari commenti:
http://www.bergamonews.it/hinterland/articolo.php?id=41363
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Oratorio di Mozzo - Due noti rappresentanti della sinistra antagonista bergamasca a cena in oratorio, dove il curato ha invitato i politici che conosce meglio, anche leghisti. Scattano provocazioni e insulti.
Politici a cena con i tunisini
Arrivano due antagonisti, è caos
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E’ finita nel disordine, placato solo da un intervento della polizia, la cena organizzata dal curato dell’oratorio di Mozzo don Andrea Pedretti nella serata del primo maggio, per consentire un incontro tra i profughi tunisini e diversi politici bergamaschi. Tra loro anche i leghisti Daniele Belotti e Roberto Pedretti. Al termine della cena, quando il sindaco e i due esponenti del Carroccio stavano informando i cittadini tunisini sulle possibilità, o meno, di soddisfare le loro richieste, ad esempio con un viaggio in Francia, due noti rappresentanti della sinistra antagonista che avevano cenato proprio lì, in oratorio, hanno lanciato le loro provocazioni. Il curato, su tutte le furie, ha chiuso la serata, mentre le provocazioni continuavano, e in oratorio ha dovuto intervenire la polizia, con alcuni uomini della digos. Gli accordi presi tra le istituzioni e i profughi tunisini nella serata di domenica sono quindi stati rinviati alla giornata di oggi, lunedì 2.
Quella in oratorio era una cena piuttosto tranquilla, alla quale partecipavano oltre a Belotti e Pedretti, anche esponenti locali dell’Udc, il sindaco di Mozzo Silvio Peroni (Lega), il consigliere comunale d'opposizione Liborio Ragusa. Era stato invitato anche Maurizio Martina, consigliere regionale del Pd. Tutti al tavolo con i profughi tunisini. E c’erano anche due soggetti già noti a polizia e carabinieri: un uomo e una donna, lui esponente dei Cobas, che non erano stati invitati. Anche loro a cena e appartati con un gruppo ristretto di tunisini, uno dei quali non è arrivato di recente in Bergamasca, ma è sul territorio orobico da tempo.
Durante la cena sono iniziati gli interventi del sindaco Peroni, di Daniele Belotti e di Pedretti, per proporre soluzioni all’emergenza immigrazione che si è concretizzata negli ultimi giorni. Si stava prendendo un appuntamento in Comune a Mozzo, per le 11 del 2 maggio, per 15 immigrati che potrebbero essere ospitati dalla Comunità Ruah. Alle 18, invece, per coloro che vorrebbero andare in Francia, con il pullman che il consigliere Roberto Pedretti si è offerto di pagare.
Ma proprio in quel momento, secondo una ricostruzione che vi proponiamo dopo aver sentito almeno quattro persone presenti, una donna, italiana, ha iniziato a provocare: “Da quanto sono qui? Sono qui da più di un mese e questa è la prima cena che viene organizzata per loro”. Subito dopo il suo compagno ha aggiunto: “Fatevi dire per quanto tempo potrete stare alla Comunità Ruah”. E il curato dell’oratorio, che non aveva invitato i due soggetti, si è molto arrabbiato: “Nessuno vi ha invitati”. Solo a quel punto, quando è iniziato un diverbio piuttosto acceso, l’esponente dei Cobas ha fatto cenno al gruppo di tunisini con il quale aveva cenato. Tutti sono usciti dall’oratorio, ma pochi minuti dopo è intervenuta la Digos, che ha identificato un paio di soggetti.
Alle 11 del due maggio in prefettura a Bergamo si discuterà delle soluzioni per l’emergenza profughi.
Belotti (Lega Nord) - Il commento dell'assessore regionale leghista ai disordini al termine della cena a Mozzo con i profughi tunisini.
"Era una serata tranquilla per trovare soluzioni"
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“Era una serata tranquilla, con un clima molto sereno, ma qualcuno ha ben pensato di rovinarla”: con queste parole l’assessore regionale leghista Daniele Belotti ha commentato i disordini con i quali si è conclusa la cena all’oratorio di Mozzo, un incontro tra il mondo politico bergamasco e gli immigrati tunisini. “C’era solo l’intenzione da parte nostra, da parte del sindaco di Mozzo, di dare una mano e di trovare soluzione alle esigenze e alle richieste dei profughi tunisini e di chi li ha aiutati in questi giorni sul territorio bergamasco. Ma un paio di provocatori sono riusciti a rovinare tutto. Ho visto il curato dell’oratorio, che aveva invitato tutto il mondo politico, molto ma molto arrabbiato”.
Questi personaggi dei centri sociali sono intervenuti alla serata solo ed esclusivamente con l’intenzione di creare caos – commenta il consigliere regionale del Carroccio Roberto Pedretti – a loro del futuro, della salute e della vita dei ragazzi tunisini non interessa nulla. Avevano un solo scopo: strumentalizzazione politica di una serata che stava filando liscia. Stavamo già raccogliendo le adesioni, i tunisini erano ben disposti ad essere aiutati sia dalle comunità che con la possibilità di organizzare un pullman per andare in Francia. Poi si è inserita questa gentaglia ed è scoppiato il caos. Guarda caso tutto è successo in un Comune come Mozzo dove il sindaco è leghista e dove risiede il ministro Roberto Calderoli”.
Diventa fan di BergamoNews su Lunedi 2 Maggio 2011
L'intervento - Il rappresentante dello Slai Cobas interviene sui disordini alla cena in oratorio con i profughi tunisini. "Belotti ha chiesto un grazie agli immigrati, per cosa?".
Tunisini a Mozzo, "è la Lega che ha provocato"
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Secondo il rappresentante dello Slai Cobas presente alla cena all’oratorio di Mozzo nella serata di domenica 1 maggio, il “vero provocatore è stato Daniele Belotti”, l’assessore regionale della Lega Nord. “Non certo noi, che eravamo presenti perché da diversi giorni stiamo ragionando e cerchiamo di aiutare gli immigrati tunisini”, spiega l’esponente Slai Cobas. “Durante la cena Daniele Belotti ha chiesto ai ragazzi tunisini di ringraziare la comunità di Mozzo. E’ a quel punto che sono iniziati i problemi, è stata quella la provocazione ed in quel momento diversi ragazzi tunisini hanno voluto andarsene. Noi eravamo lì perché da tempo siamo in contatto con quei ragazzi e vorremmo affrontare al meglio la questione della mancata accoglienza, anche a livello sanitario, visto che alcuni dei migranti hanno problemi fisici. Da quel che ci risulta ci sono anche state aggressioni a loro carico. Noi non vogliamo certo che si creino problemi tra italiani e immigrati. Alle 10 del mattino del 3 maggio saremo in Comune a Mozzo, come avevamo già concordato con i ragazzi e il sindaco”.
Disordini alla cena con i tunisini
La Lega: volevamo solo trovare soluzioni
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