Non siamo disposti a veder murati i nostri sogni e i nostri bisogni: ricominciamo da ZERO -
Oggi, 1 febbraio, presso l'università di Parma, gli Student* Autonomi in Movimento hanno fatto un presidio per esprimere la propria solidarietà con gli studenti di Napoli che ieri sono stati sgomberati dallo spazio occupato ZERO81, subendo l'intervento repressivo della celere. Nel corso del presidio gli studenti si sono diretti al rettorato per chiedere al rettore di prendere posizione in merito a tali avvenimenti.
Il rettore ha ricevuto gli student* e, informato dei fatti, ha dichiarato di non condividere il comportamento della rettrice Viganoni dell'Orientale di Napoli che ha permesso alle forze dell'ordine ( o per meglio dire del disordine) di entrare nell'università e di utilizzare i loro ben noti metodi fascisti per contrastare la libertà degli studenti, danneggiando oltretutto gli arredi dell'Orientale di Napoli, che come ben sappiamo è una delle università più antiche d' Italia. Ha inoltre aggiunto che non è accettabile che le forze dell'ordine reprimano con violenza la libertà degli studenti e delle studentesse di gestire spazi di autodeterminazione e di lotta interni all'università di cui loro stessi sono il corpo vivo, la linfa vitale. Il lancio di lacrimogeni, le cariche, gli sgomberi si iscrivono in un contesto politico in cui il potere rimane sordo davanti al grido di un intera generazione privata del futuro e della dignità esistenziale. I compagni in lotta a Napoli rappresentano, con la loro determinazione e il loro coraggio, la volontà di non fermarsi di fronte alla violenza strumentalizzata. Oggi stesso, infatti, hanno rioccupato lo spazio da cui, solo 24 ore prima, erano stati allontanati. Oggi siamo tutti degli ZERO!
Il Magnifico Rettore, interrogato sulla possibilità di ottenere una spazio all'interno dell'ateneo parmigiano, si è mostrato disponibile all'apertura di una trattativa con gli studenti che da mesi sono in mobilitazione contro la ormai legge Gelmini e contro la politica di privatizzazione imperante nel nostro bel paese. Ha sottolineato come i termini di tale accordo prevedano una gestione dello spazio che non vada ad interferire con il regolare svolgimento delle lezioni e che non comporti un danneggiamento delle strutture universitarie. Di fronte a questa prima apertura gli studenti autonomi cercheranno in ogni modo di accelerare i tempi di tale concessione, vivendo quotidianamente la necessità di un luogo nel quale organizzare le lotte, indire seminari di autoformazione svincolati della didattica tradizionale che si propina nelle aule dell'università, aprire tavoli di dibattito, trovare forme alternative di reddito e rivendicare la necessità di un welfare che includa tutte le esigenze soggettive e collettive.
Studenti Autonomi in Movimento
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