AL FIANCO DELLE RIVOLTE DELLE MASSE ARABE, DALLA TUNISIA ALL’EGITTO, PASSANDO PER LA PALESTINA
Nel pomeriggio del 29 gennaio con un presidio informativo e di denuncia, il circolo di proletari comunisti di Bergamo e con l’adesione dei lavoratori dello Slai Cobas per il sindacato di classe, ha dato voce e sostegno alla comunità degli immigrati arabi, in particolare del Magreb, che in questo paese guardano con apprensione-speranza-rabbia a quanto succede nei loro paesi d’origine.
Con pannelli, foto, volantini, striscioni e interventi al microfono delle trombe, il centro dello struscio bergamasco si è colorato non solo delle bandiere di proletari comunisti, del cobas, della Tunisia e palestinese, ma della solidarietà alla rivolta delle masse arabe contro i barbari regimi dei
Ben Alì e Mubarak, regimi sostenuti dai governi imperialisti, italiano in testa. In particolare si è evidenziato che la rivolta che sta infiammando il mondo arabo, non è solo un problema umanitario né riguarda solo i popoli tunisino-algerino-egiziano-palestinese, ma ci riguarda molto da vicino.
La corruzione, la dittatura, che affama il popolo – che nega un futuro ai giovani, ad Algeri-Tunisi-il Cairo, non sono altra cosa dalla corruzione, dal regime in formazione, che in questo paese nega un futuro ai giovani, a partire dalla riforma Gelmini, e vuole imporre, a partire dagli operai, ai lavoratori un regime di lavoro schiavistico.
L’iniziativa ha rappresentato un, piccolo ma significativo, segnale in primis per gli immigrati arabi che vivono e lavorano nella bergamasca, concretizzatasi con la presenza di 10 lavoratori tunisini e 3 universitari tunisini e coi quali si è convenuto che questo primo momento non si disperda e che invece sia l’inizio di un percorso comune.
Il presidio ha rappresentato di fatto una critica verso quelle realtà politiche, sindacali, solidali e di movimento, che non sono venute. Loro sono tanto “brave” a “solidarizzare” a “straparlare” di rivolte e rivoluzioni nei volantini o in rete, ma quando c’è da sporcarsi le mani, ovvero stare tra le masse, non li vedi.
Proletari comunisti - Bergamo
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