domenica 30 gennaio 2011

pc quotidiano 30 gennaio - BERGAMO AL FIANCO DELLE RIVOLTE DELLE MASSE ARABE

AL FIANCO DELLE RIVOLTE DELLE MASSE ARABE, DALLA TUNISIA ALL’EGITTO, PASSANDO PER LA PALESTINA

Nel pomeriggio del 29 gennaio con un presidio informativo e di denuncia, il circolo di proletari comunisti di Bergamo e con l’adesione dei lavoratori dello Slai Cobas per il sindacato di classe, ha dato voce e sostegno alla comunità degli immigrati arabi, in particolare del Magreb, che in questo paese guardano con apprensione-speranza-rabbia a quanto succede nei loro paesi d’origine.
Con pannelli, foto, volantini, striscioni e interventi al microfono delle trombe, il centro dello struscio bergamasco si è colorato non solo delle bandiere di proletari comunisti, del cobas, della Tunisia e palestinese, ma della solidarietà alla rivolta delle masse arabe contro i barbari regimi dei
Ben Alì e Mubarak, regimi sostenuti dai governi imperialisti, italiano in testa. In particolare si è evidenziato che la rivolta che sta infiammando il mondo arabo, non è solo un problema umanitario né riguarda solo i popoli tunisino-algerino-egiziano-palestinese, ma ci riguarda molto da vicino.
La corruzione, la dittatura, che affama il popolo – che nega un futuro ai giovani, ad Algeri-Tunisi-il Cairo, non sono altra cosa dalla corruzione, dal regime in formazione, che in questo paese nega un futuro ai giovani, a partire dalla riforma Gelmini, e vuole imporre, a partire dagli operai, ai lavoratori un regime di lavoro schiavistico.
L’iniziativa ha rappresentato un, piccolo ma significativo, segnale in primis per gli immigrati arabi che vivono e lavorano nella bergamasca, concretizzatasi con la presenza di 10 lavoratori tunisini e 3 universitari tunisini e coi quali si è convenuto che questo primo momento non si disperda e che invece sia l’inizio di un percorso comune.
Il presidio ha rappresentato di fatto una critica verso quelle realtà politiche, sindacali, solidali e di movimento, che non sono venute. Loro sono tanto “brave” a “solidarizzare” a “straparlare” di rivolte e rivoluzioni nei volantini o in rete, ma quando c’è da sporcarsi le mani, ovvero stare tra le masse, non li vedi.

Proletari comunisti - Bergamo

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