La notizia la danno - a pagina 60 della busjarda di mercoledì 22 settembre -
due dei peggiori scribacchini reazionari al servizio dei poteri forti:
l'ignobile Massimo Numa ed il suo degno compare Maurizio Tropeano; la
società Lyon Turin Ferroviaire pretende dal movimento NO TAV - nelle persone
di Alberto Perino, storico leader della rivolta, Loredana Bellone, sindaco
di San Didero, e Giorgio Vair, vicesindaco del medesimo paese - 220 mila
Euro di risarcimento danni per non essere riuscita, il 12 gennaio 2010, ad
effettuare la trivellazione del sondaggio numero 68 a causa dell'opposizione
di centinaia di persone.
Questa follia, che si concretizzerà nell'udienza del 16 novembre, è
giustificata dall'avvocato del committente principale della linea ad alta
velocità con il pretestuoso argomento di voler recuperare le spese sostenute
e mettersi al riparo da eventuali interventi del Consiglio di Stato.
E' evidente che questo episodio è solo l'inizio di quella che sarà una serie
di tentativi estremi di bloccare, con la violenza della legalità borghese,
il movimento contro la distruzione di intere vallate per finanziare - sempre
rigorosamente nel massimo rispetto della legalità borghese - le casse dei
padroni a scapito della salute dei cittadini.
Fino a ieri il metodo utilizzato per intimidire il movimento era quello
della presenza massiccia di 'forze dell'ordine' al seguito delle trivelle;
hanno visto che questo sistema serve a poco, allora ne hanno studiato uno
nuovo: chiedere risarcimenti assurdi 'per non aver potuto lavorare'.
Con lo stesso metro di valutazione, cosa dovremmo dire noi che abbiamo
passato giornate e nottate al gelo - in giro per la provincia di Torino -
sovente perdendo intere giornate di lavoro e spesso buscandoci pure
l'influenza, per inseguire e bloccare questi 'ladri di Pisa' che arrivavano
sui siti di notte, superscortati, per la giusta paura di trovare la gente a
dare loro il 'benvenuto': cosa dovremo mai chiedere come risarcimento?
Ma noi non siamo venali, ci limitiamo alla sacrosanta pretesa che il TAV non
si faccia, né qui né altrove.
SARA' DURA!
Torino, 22 settembre 2010
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino
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