dallo slai cobas per il sindacato di classe - palermo
Un giorno di protesta ieri davanti Montecitorio di una delegazione di operai
dello stabilimento Fiat di Termini Imerese; un giorno di inutile attesa nella
speranza di qualche risultato utile, ma ancora niente, il governo ha risposto
come al solito prendendo tempo: le aziende prescelte dovranno presentare
- entro il 30 ottobre i piani definitivi di impresa,
- entro il 30 novembre Invitalia dovrebbe presentare al governo la “short
list”, la lista definitiva delle imprese che hanno presentato un’offerta per
rilevare lo stabilimento ed
- entro dicembre il governo dovrebbe dare la risposta.
"I primi di dicembre presenteremo alle parti sociali la proposta completa con
i numeri, gli investimenti e l'impegno pubblico" per la conversione dello
stabilimento Fiat, ha detto Saglia, sottosegretario allo sviluppo. "Il governo
- ha aggiunto - è qui a ribadire che non lascerà solo nessuno. Su Termini
Imerese c'é un impegno straordinario, perché purtroppo non sempre si riesce a
mobilitare tante risorse. E il fatto che oggi Invitalia abbia confermato che ci
sono investimenti complessivi per 674 milioni e che, come il governo
garantisce, queste proposte possano occupare tutti i lavoratori di Termini non
è un fatto qualsiasi. E' chiaro - ha concluso - che il percorso è ancora lungo
ma già dal prossimo incontro potremo fornire i piani occupazionali affinché i
lavoratori possano riconoscere lo sforzo fatto".
Di chiacchiere come si vede ne sono state fatte tante e il pessimismo regna
sovrano dato che il governo è disposto a valutare l’accettazione di tutte le
offerte in campo.
Al momento tre delle cinque proposte entrate nella short list riguardano il
settore dell'automotive. Si tratta del gruppo che fa capo all'industriale
Giammario Rossignolo (De Tomaso), la Cape del finanziere Simone Cimino, e la
Map Engineering che prevede di realizzare un impianto di stampi. Le altre due
sono la Ciccolella, che fa serre florovivaistiche, e la Einstein (Med Studios)
che già produce a Termini e che vorrebbe realizzare altri studios
cinematografici. Non è escluso che la scelta possa ricadere anche su un
raggruppamento di alcune di queste aziende che rileverebbero ciascuna una parte
dell'impianto.
"E' questa un'ipotesi che dal nostro punto di vista si sta rilevando con
sempre maggiore probabilità". Così l'amministratore delegato di Invitalia,
Domenico Arcuri, risponde alla domanda se ad aggiudicarsi l'offerta per la
riconversione del sito Fiat di Termini Imerese siano non una ma più imprese…
Arcuri ha ricordato che attualmente i piani rientrati nella short list sono
cinque ma che a questi "potrebbero aggiungersi altre proposte, frutto del bando
internazionale".
A oggi queste proposte "sono ancora allo stadio di manifestazione di interesse
da trasformare in piani preliminari di impresa", ha spiegato, precisando che
anche queste offerte si stanno sottoponendo alle procedure di vaglio e per le
quali dovrà essere presentato entro il 30 ottobre il business plan. Arcuri non
ha voluto precisare che tipo di offerte siano quelle nuove pervenute ma, alla
domanda se si tratta di piani provenienti da Paesi emergenti, ha risposto che
"in un'accezione molto ampia del termine direi di sì". Dal punto di vista
occupazione, infine, "ad oggi i progetti rassicurano su una copertura
complessiva del bacino. Ma - ha aggiunto - se fossero interessate più imprese
si potrebbe immaginare un ulteriore valorizzazione occupazionale del sito".
A questa confusione hanno risposto naturalmente gli operai protestando sotto
il palazzo, mentre sindacalisti e politici che hanno seguito la giornata si
sono espressi in maniera negativa, compreso l’assessore della Regione Sicilia
Venturi: "Non posso che sottolineare la preoccupazione del governo della
Regione sulla gestione di questa vicenda che non può essere considerata come
locale ma - ha aggiunto - riguarda l'intero Paese. Ciò che emerge è la mancanza
di una vera politica industriale da parte del governo centrale. L'assessore ha
ricordato che la Regione "intende privilegiare quei progetti che mantengano la
vocazione alla produzione dell'automobile e che allo stesso tempo garantiscano
la salvaguardia dei livelli occupazionali e della professionalità dei
dipendenti dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, altamente
professionalizzato e qualitativamente eccellente".
Una cosa deve essere chiara a tutti dopo quest’altra giornata: che senza uno
scatto, un salto di qualità nella lotta gli operai resteranno in balia delle
scelte del governo e dei padroni.
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