venerdì 24 settembre 2010

pc quotidiano 24 settembre - Abruzzo: salt-1, salt-2, salt-3 Chiodi è ora che salti pure te!

CHIODI SCHIODA!!!

23. novembre 2010.

Alla seduta del consiglio comunale dell’Aquila il consigliere democristiano Giuseppe Ludovici, in riferimento al blitz poliziesco sui 29 immigrati senza tetto, denunciati ed espulsi dall’Aquila una settimana fa perché costretti a vivere in situazioni di degrado e a lavorare in un’economia sommersa, dichiara:
"gli stranieri vengono qui e rubano. Dormono nelle strade e nelle capanne comunali, fumano, bevono e prendono il caffè a spese mie e nostre. Mi hanno devastato la casa e sono stati sicuramente gli stranieri […] Per carità, gli stranieri in Italia ci servono, sono utili, ma dovrebbero essere fatti arrivare a chiamata. Non possono venire a dormire nelle piazze, e bivaccare nei locali pubblici. Anche qui a L'Aquila. Io sono uno di quelli che la mattina cammina, e li vedo che dormono ai lati delle strade. E questo non mi sembra corretto. Questi fumano, bevono, pigliano il caffè, e non lavorano. Dove li pigliano i soldi?''


Ludovici sa benissimo che la maggior parte di quegli stranieri non aveva un permesso di soggiorno perché lavorava a nero, probabilmente per conto di qualche costruttore amico della sua cricca, eppure è con questi che si indigna, con la stessa ipocrita sorpresa dei pennivendoli del “tempo”, che a caratteri cubitali una settimana fa, mentre il presidente della Regione Chiodi veniva chiamato a rispondere con Tordera (presidente della Carispaq), nell’inchiesta sugli appalti per il G8 e la ricostruzione, titolava stupito a caratteri cubitali: “CITTA’ INVASA DAI SENZA TETTO, LA POLIZIA NE SCOVA VENTINOVE”

Strano che all’Aquila abbiano “scovato” solo 29 senza tetto!… Sarà che gli altri 30.000 hanno tutti la cittadinanza italiana e la residenza aquilana? Però non tutti sono rientrati nel progetto C.A.S.E. o nei M.A.P. ed evidentemente neanche in “alloggi” di fortuna, nelle panchine, nelle tende, nelle baracche e nelle roulottes usate nel periodo delle tendopoli dove questi pericolosi stranieri vengono oggi sorpresi a dormire! Che indecenza, che scorrettezza questi stranieri!!!

E “dove li pigliano i soldi per comprarsi un caffè o le sigarette?” si domanda Ludovici.

Tutto questo mentre emerge, dalla rifiutopoli Abruzzese, che alla lista di Chiodi e al pdl sono andati 250mila euro da Rodolfo Di Zio, proprietario della De.co, azienda del settore rifiuti, per trovare un consulente che presso il ministero dell’ambiente aiuti lui e la sua cricca a “reimpostare” la legge sui rifiuti, in modo che non si debba ricorrere ad appalti pubblici europei per decidere chi debba mangiare di più e piazzare un bell’inceneritore nel suolo pubblico del teramano completamente made in Italy, a cura della premiata ditta Venturoni-Di Zio-Chiodi-Tancredi-Stati SPA, dove il maggiore azionista è, appunto, il PDL abruzzese coi suoi legami col governo centrale

Tutto questo quando la Pedicone Holding, di cui Gianni Chiodi è sindaco supplente, ha intascato 300mila euro per il G8 all’Aquila. Ma Chiodi, presidente della Regione Abruzzo dal dicembre 2008 e commissario delegato all'emergenza terremoto e alla ricostruzione, “non poteva fare niente” e non poteva accorgersi che il senatore Paolo Tancredi, cugino di Carmine, socio del suo studio commercialista a Teramo, ora indagato insieme ad altri 11 esponenti di spicco della cricca politico-affaristica del PDL, avrebbe trovato i canali giusti per alzare non 300mila, ma centinaia di milioni di euro con l’inceneritore, con qualche escamotage legislativo

Tutto questo quando l’ex assessore regionale alla protezione civile e ai rifiuti dell'Abruzzo, Daniela Stati (Pdl), suo padre, Ezio Stati (ex consigliere regionale Dc e attuale esponente di spicco del Pdl), l'ex deputato di FI Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli (amministratore delegato di Selex service management, società di Finmeccanica), devono rispondere di corruzione per aver favorito l’autorizzazione, da parte di Berlusconi, della società Abruzzo Engineering, alla quale affidare 1,5 milioni di euro per un progetto (non ancora elaborato) a scapito del Consorzio ReLuis (rete di laboratori universitari di ingegneria), che quel lavoro lo avrebbe svolto gratis. Il tutto in cambio di un diamante da 15mila euro, un’AUDI e appalti per la ricostruzione.

Disse Venturoni a Di zio:

“Fammi andare in Regione .. là t'avessi a crede' che mo' tengo ventotto ettari di terreno pe' fa l'uliveto? Pe' fa l'uje? La ci dobbiamo fa li robbe, eh!”

Cosa dire invece a Ludovici, a Chiodi?

“Andatevene con le buone, che alle cattive ci penseremo noi!?”

Non so gli altri, ma io ci penso sempre!

Luigia

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