Il ruolo assunto da Napolitano a difesa del governo si fa sempre più aperto ed esplicito. Oggi ha di fatto elogiato la Lega, condividendo l'argomento che la campagna elettorale deve occuparsi dei problemi degli italiani.
Napolitano sa bene che questo argomento è volto a deviare l'attenzione degli italiani dalla grave crisi di legittimità politico morale di questo governo, a fronte della catena di scandali o, come dicono alcuni compagni l'ordinario funzionamento dello stato e governo nell'attuale fase di marcia verso un regime moderno fascismo, che comprende naturalmente l'attitudine dei governi a ritenersi al di fuori e al di sopra delle stessi leggi democratico borghesi.
La lega - e Napolitano - vogliono che questa crisi si ricucia, a salvaguardia delle istituzioni, proprio mentre le istituzioni vengono piegate all'interesse della frazione attualmente dominante della borghesia.
Insomma, mentre il governo scatena la sua campagna elettorale blandamente contro l'attuale impavida e collusa opposizione, ma sopratutto contro gli effettivi ostacoli che trova lungo la sua strada: pezzi di magistratura, giornalisti e giornali che denunciano le malefatte di Berlusconi, brodo di cultura - come appunto sostiene Berlusconi - di disaffezione che può tradursi in un astensionismo massiccio.
Proprio per questo l'astensionismo o boicottaggio, come vorremmo noi, che sia è l'unica opposizione necessaria in queste elezioni regionali.
Grave e disorientanti sono quindi le cosiddette liste di sinistra presenti alla competizione, che - lungi dall'essere una alternativa e strumento di lotta contro il governo - servono solo come diga alla vera opposizione, che in questa contesa elettorale coincide con l'astensionismo-astensionismo operaio e popolare innanzitutto.
proletari comunisti
19-3-2010
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