7 Anni son passati……
E gli ideali, la generosità, la gioia di lottare di Dax sono ancor di più vivi e necessari. Ma anche l’odio per il fascismo vecchio e nuovo – il razzismo e la xenofobia – lo sfruttamento e la negazione dei diritti, alla casa-al lavoro sicuro-ad una vita dignitosa e degna di questo nome-, delle masse. Questo il contesto in cui è maturato il 16 marzo 2003 l’assassinio di Davide “DAX” Cesare, il compagno sempre un passo avanti quando c’era da mettere la faccia – il fare contro l’immobilismo, il revisionismo, la connivenza di una sinistra parolaia e sempre più destrorsa. Un contesto che vedeva una generazione di giovani ribelli opporsi alla legittimazione dei gruppetti di estrema destra, come Forza Nuova, riprendendo la pratica dell’antifascismo militante; che scendeva in campo contro il razzismo istituzionale fascio/leghista, che si contrapponeva ai tanti, fittizzi, comitati legaioli che predicavano la tolleranza zero contro le moschee o i campi nomadi. Che, anche, si misurava contro l’avanzare di un regime di moderno fascismo e uno stato di polizia che si era mostrato a Genova 2001, e che in quella infame notte tra il 16 e 17 marzo si concretizzò all’ospedale S. Paolo. A 7 anni di distanza l’anniversario dell’assassinio di Dax ha mostrato che quelle mobilitazioni sono ancora vive, che hanno ancora degli insegnamenti da mettere al servizio della lotta contro la barbarie di questo sistema. E’ stato bello vedere 300/400 compagni e compagne rendere omaggio al sacrificio di Dax e scorgere tra loro non solo i familiari, gli amici, i compagni di allora, ma tanti volti giovani e freschi. Quando si affermano, in chiave elettorale e condivise dai politicanti di sinistra come Penati, le ordinanze anti immigrati in via Padova, fatte di chiusura entro le 22 per le attività commerciali gestite da immigrati; di rastrellamenti casa per casa, negozio per negozio, che le cosiddette forze dell’ordine applicano; di repressione degli antirazzisti e di chiunque si opponga. Dopo sette anni è necessario riprendere gli insegnamenti di quei giorni e come allora costruire l’unità dal basso per sconfiggere il moderno fascismo.
Milano 17 marzo 2010
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