martedì 16 marzo 2010

Come in Francia ? ... non ancora

Le elezioni francesi hanno visto la sconfitta di Sarkozy e l'esplosione dell'astensione, che arriva al 53%.
La grande maggioranza ha espresso così il suo crescente ripudio del governo, ma anche dell'intero sistema.
Non si è trattato di una vittoria della sinistra parlamentare, che ha goduto del calo di Sarkozy, perché la maggioranza dei francesi ha espresso il suo NO a tutte e due le coalizioni.
Ma di un crescente distacco tra masse e stato, che parte dalla rivolta delle banlieues, attraversa gli ampi movimenti studenteschi e giovanili, il movimento dei sans-papier,le lotte dei lavoratori e in particolare le nuove lotte operaie, e si muove nel mare degli effetti della crisi sulle masse popolari.
I comunisti, i rivoluzionari, le avanguardie operaie lavorano e devono sempre più lavorare per costruire un'alternativa organizzata nella classe operaia, nella gioventù ribelle delle banlieues, nelle masse popolari.

In Italia esistono similarità e differenze con la situazione francese.
La crisi tra masse e stato è meno profonda, la rivolta proletaria e popolare solo embrionale, ma non cambiano le indicazioni elettorali in vista del voto del 27 marzo - l'astensionismo attivo come boicottaggio - né i compiti dei comunisti - approfondire il distacco, costruire la forza dell'autonomia ideologica, politica del proletariato, sviluppare una politica d'avanguardia e l'autorganizzazione delle masse in lotta.

proletari comunisti
16.3.2010

Nessun commento:

Posta un commento