mercoledì 23 luglio 2025

"gli operai lottano... ogni tanto vincono" sostiene Marx - Forlì: Bloccano la produzione e riottengono il lavoro:


Ci sono voluti 17 giorni di presidio. Diciassette giorni accampati davanti ai cancelli della loro azienda, sdraiati sull’asfalto sotto il sole torrido di luglio per impedire ai camion di entrare e uscire dallo stabilimento, bloccando di fatto la produzione. La polizia è intervenuta più volte per tentare di sgomberarli, mandando alcuni di loro all’ospedale. Ma alla fine ce l’hanno fatta: i 40 lavoratori della Sofalegname di Forlì hanno riottenuto il proprio posto di lavoro.

Domenica è stato firmato in Prefettura l’accordo con l’azienda, che prevede il blocco dei licenziamenti per sei mesi, l’attivazione di un contratto di solidarietà e l’impegno della ditta a risanare e rilanciare il sito produttivo.

Tutto era cominciato con la decisione di Gruppo 8 – colosso della produzione di divani e leader nel distretto dell’imbottito forlivese – di interrompere la collaborazione con la Sofalegname, a cui aveva affidato lavorazioni in subappalto. Una scelta che ha di fatto cancellato in un colpo solo i posti di lavoro per i 40 operai, in larga parte pakistani, che avevano lasciato Prato per trasferirsi in Romagna proprio per lavorare nello stabilimento.

Erano abituati a turni massacranti: 12 ore al giorno, sei giorni a settimana, stipendi ben al di sotto del minimo sindacale e sistemazione notturna improvvisata nello stesso magazzino in cui lavoravano. A dicembre, dopo una settimana di sciopero al gelo, erano riusciti a ottenere condizioni più dignitose: turni da otto ore per cinque giorni, un contratto stabile e una sistemazione temporanea in albergo. Ma quella parentesi è durata poco. Appena ultimate le ultime consegne, l’azienda li ha licenziati in blocco.

Secondo quanto riferito da Sarah Caudiero, del sindacato Su

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