Da lunedì scorso il decreto sicurezza è in discussione alla Camera per essere approvato a colpi di fiducia in pochi giorni - il prossimo passaggio avverrà al Senato, con il termine massimo del 10 giugno. La fiducia e i tempi contingentati in Parlamento sono l'ennesima forzatura istituzionale da parte del governo Meloni per restringere la discussione, su un provvedimento che attacca la libertà e i diritti . Alcuni giuristi parlano di “golpe” istituzionale perché siamo in presenza di un attacco al principio stesso liberale della separazione dei poteri.
Il quotidiano il manifesto ha titolato in prima pagina: “il decreto sicurezza corre veloce nel vuoto del Parlamento”: è la risposta delle truppe cammellate della maggioranza di governo alla protesta di 31 deputati dell’opposizione che si sono iscritti a parlare per rallentare i tempi dell’approvazione.
Il governo Meloni ha mandato il fedele Piantedosi a blindarlo in Parlamento per farlo passare, un decreto che non ha certo i requisiti di “necessità” ed “urgenza” com’è stato denunciato da alcuni giuristi ma che è importante per questo governo nella sua marcia verso l’edificazione di un regime moderno fascista e da stato di polizia.
Uno Stato di Polizia preparato da altri decreti sicurezza (anti rave, Caivano, Cutro, Albania, il nuovo decreto sicurezza Piantedosi) combinato con attacco combinato a quella parte della
magistratura non allineata, al premierato, ecc che chiarisce senza ombra di dubbio dove il governo Meloni vuole andare a parare.La polizia attraverso le proprie associazioni sindacali conta molto per questo governo, è parte della sua base di consenso, e dallo stesso governo viene premiata: i poliziotti avranno più tutele e godranno ancora di più di privilegi, avranno le mani più libere nella loro azione di repressione violenta delle manifestazioni insieme a diecimila euro di soldi pubblici per ogni grado di giudizio per difendersi se accusati, come capita, di reati commessi in servizio. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha detto chiaramente che "Il decreto sicurezza è un provvedimento strategico per valorizzare il lavoro quotidiano delle Forze dell’ordine".
Su questo provvedimento repressivo, sia nel merito dell'inasprimento delle pene e dell'introduzione di nuovi reati, assieme alle aggravanti per chi protesta e ai privilegi e le impunità verso le forze dell’ordine, così come nel metodo per la sua conversione in legge di questo Stato che anche su questo provvedimento non permette una vera opposizione e neanche una discussione parlamentare, nonostante sulle sue finalità "eversive", anticostituzionali. Ore 12 Controinformazione rossoperaia/ne ha parlato con interventi “militanti” e con quelli di avvocati e giuristi a cui abbiamo dato voce e abbiamo partecipato e appoggiato tutte le mobilitazioni che messe in campo a livello nazionale e locali.
Con i decreti sicurezza il governo Meloni fa compiere un salto di qualità all’apparato repressivo dello Stato che oramai aspettava solo i moderni continuatori del fascismo storico e i reazionari e razzisti, Meloni e Salvini, per trasformarsi in uno Stato di Polizia per dare alla borghesia italiana, ai padroni italiani, la “sicurezza” che pretendono per continuare a mantenere in piedi il loro sistema dove al centro ci sono i loro profitti, il loro lusso ostentato, i loro privilegi, l’impunità di ministri che sono anche dei padroni e a colpire invece il dissenso, le lotte nate dalle questioni sociali e le lotte dei lavoratori, colpire il disagio sociale, la povertà: qui è proprio l’anima fascista di questi nuovi personaggi della nuova classe dirigente a venire fuori, che di fronte ad esempio all’occupazione di case per i proletari e per chi non ha reddito, questo enorme problema sociale come quello del diritto alla casa il governo Meloni pensa di risolverlo con il carcere e la polizia che sgombera.
I giornali vicini al governo hanno scritto: “via gli sgomberi lampo/fuori i ladri di case in solo 24 ore”.. su questo problema sociale come il diritto alla casa il governo Meloni rivendica il suo decreto legge dicendo che grazie a questo decreto si sono potuti eseguire "sgomberi di immobili occupati", che da ora si potranno fare sgomberi veloci "per ripristinare la legalità" (senza passare dal giudice) – ma questo fatto, a quanto si apprende dai giornali, ha riguardato un clochard rumeno senza fissa dimora immigrato a Mestre e poi espulso su cui il governo ha costruito la sua propaganda sulla “sicurezza” - e la stessa Meloni poi ritorna con la solita litania in bocca ai benpensanti, dove “legalità” e “sicurezza” riguardano esclusivamente, come precisa la fascistella, la difesa della proprietà privata. La proprietà privata è il bene sacro, supremo, da tutelare con la legge, che va difeso con il manganello della polizia, mentre questo governo non ha alcun “piano casa” – dove sono finiti i finanziamenti ai fondi per le politiche abitative? - per garantire questo diritto a tutti, che non vuole nemmeno garantire perché la sua ideologia è l’esercizio dell’odio sociale verso chi rivendica diritti e bisogni sociali. Ora, con questo nuovo decreto sicurezza, per chi occupa una casa sono previsti da 2 fino a 7 anni di carcere.
Alcuni giuristi chiamano questo decreto sicurezza con il termine “populismo penale” ed è un concetto giusto perché punta a compattare settori sociali attorno al governo Meloni/Salvini, che aizza l’odio razziale contro rom, “le borseggiatrici incinte”, gli immigrati da sradicare dalle stazioni o dai quartieri.
Contro le lotte di lavoratori e di studenti che comportano occupazioni di strade o di ferrovie è previsto il carcere fino a due anni e se il reato è stato commesso da più di due persone la pena aumenta e si sa che non potrà mai essere una sola persona a mettere in campo le forme di questa protesta.
Contro i giovani che si battono contro i cambiamenti climatici il governo ha inserito il nuovo reato per il danneggiamento delle teche che contengono opere d’arte e inasprisce le pene per chi si oppone contro le grandi opere inutili a cui sono interessati padroni e criminalità organizzata con il loro giro di mazzette sulla pelle delle popolazioni.
L’introduzione del reato di resistenza passiva nelle carceri e nei Cpr ha l’intento di colpire chi protesta contro le disumane condizioni (ma ricordiamo che nei Cpr i migranti reclusi non hanno commesso alcun reato) e rischia fino a 8 anni di carcere.
Chiedere l’elemosina da parte di un minore è un reato e la pena prevista è fino a 5 anni di carcere.
Queste sono alcuni dei reati previsti dal decreto sicurezza.
Va denunciata la complicità delle Istituzioni nel far passare leggi liberticide che vanno contro la Costituzione, e qui è evidente il ruolo complice di Mattarella che aveva già firmato il decreto legge Sicurezza pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Nel dibattito parlamentare, nella prima parte della seduta i banchi della maggioranza erano rimasti deserti e questo rende chiaro due cose: che è il governo che assume su di sé il potere legislativo e che il Parlamento è svuotato da questo potere
Le opposizioni hanno denunciato che "il governo non ha consentito l'esame di più della metà degli emendamenti segnalati"; il M5S ha rimarcato che: "se manifesti contro il governo rischi la galera, ma se resti a casa pagato dai cittadini, va tutto bene". La CGIL dice che questo decreto “sembra voler trasformare in crimine ogni forma di disagio, marginalità o dissenso”. Alcuni deputati denunciano la "rottura dell'ordine costituzionale" e hanno messo in campo un digiuno a staffetta promosso da una serie di associazioni come Rete a pieno regime, Antigone, CGIL, Arci, l'Altro Diritto che proseguirà fino al 12 giugno.
“E’ un testo che cambia la natura della nostra Repubblica” dice un deputato di Avs. Sempre il capogruppo di Avs in Commissione giustizia ha detto: “I liberali della destra dove sono? Per voi pure Gandhi deve finire in carcere. Punite la resistenza passiva fatta coi soli corpi delle persone, date superpoteri ai questori che si possono sostituire ai magistrati. Questo decreto è un inaccettabile accanimento verso chi protesta”.
Tutte denunce giuste al Parlamento assieme al corteo della Rete contro i decreti sicurezza diretto verso il Parlamento con la parola d’ordine: “se voi fate il fascismo, noi facciamo la resistenza!”. Il governo ha risposto mandando la polizia che ha manganellato i manifestanti lungo via del Tritone.
E' chiaro che bisogna intensificare le mobilitazioni in tutte le forme in ogni città per estendere il fronte di opposizione a questi decreti liberticidi e ci auguriamo che la manifestazione nazionale del 31 maggio a Roma sia molto partecipata .
Siamo perchè la Rete liberi di lottare promuova una combattiva giornata di lotta, a cui sicuramente ilmovimento deve partecipare.
Dobbiamo lavorare perchè operai e lavoratori e le loro organizzazioni sindacali tutte, prendano posizione e scendano in lotta. La lotta contro il Ddl faceva parte della piattaforma dello sciopero del 29 novembre, ma la cosa non ha avuto seguito da parte di landini e direzioni sindacali confederali. l’attacco alle libertà come quella di manifestare e lottare senza la massiccia presenza dei lavoratori non ha la possibilità di estendersi per fermare la la marcia verso l’instaurazione di un regime reazionario ancor più al servizio dei padroni:
E' difficile che i decreti sicurezza cadono senza mettere in discussione il governo Meloni e lottare per la sua caduta, tenendo conto il legame che esiste tra il governo dello stato di polizia con il governo della guerra, della complicità con il genocidio in corso in Palestina, con il carovita e l'attacco alle condizioni di vita e di lavoro.
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