lunedì 26 maggio 2025

pc 27 maggio - L’intervista al dottor Aed Yaghi, direttore per Gaza del Palestinian Medical Relief Society

GAZA: DOTTOR YAGHI, “GENOCIDIO TRAMITE BOMBARDAMENTI, MANCANZA DI ASSISTENZA SANITARIA E FAME, MA LA POPOLAZIONE PALESTINESE RIFIUTA LA DEPORTAZIONE”

E’ una guerra di sterminio, pianificata con lo scopo di deportare i palestinesi dalle loro terre, e non succede solo nella Striscia di Gaza ma anche in Cisgiordania soprattutto nei campi profughi. È un piano che Israele attua perchè non ha trovato nessuno che ponga limiti, anzi: ha il supporto politico-militare dagli Usa … e non solo da loro”.

Il dottor Aed Yaghi è nato nel 1967 a Gaza, da una famiglia di rifugiati. Nel 1948 la sua famiglia era stata costretta ad abbandonare le proprie terre a causa della Nakba, la Catastrofe, ossia l’inizio dell’occupazione militare israeliana, in corso da 77 anni.

Oggi il dottor Aed Yaghi è dirigente della Società nazionale palestinese per la riabilitazione, oltre che direttore per Gaza del Palestinian Medical Relief Society.

Il dottor Yaghi è stato negli studi di Radio Onda d’Urto, all’interno di un viaggio in Italia che ha lo

scopo di far conoscere la tragica situazione a Gaza, oltre che di fare un appello forte alla popolazione italiana perchè prosegua e rafforzi le manifestazioni di varia natura “per far pressione sui Governi e cercare di fermare la guerra di genocidio immediatamente. Ogni giorno perdiamo centinaia di persone a Gaza.”

In questo momento, i palestinesi continuano a morire per tre cause: “i bombardamenti israeliani, che hanno finora ucciso oltre 53mila persone, di cui 18mila bambini, 120mila feriti – di cui il 32% avrà invalidità permanenti – e almeno 10mila dispersi sotto le macerie, i cui corpi non si riusciranno a recuperare. Seconda causa di morte è l’assenza di assistenza sanitaria adeguata per la mancanza di farmaci e di strutture sanitarie; la terza causa di morte, invece, è la fame. Purtroppo, la comunità internazionale non è ancora in grado di porre fine a questa guerra di genocidio; abbiamo visto i doppi standard, sono state poste sanzioni alla Russia per la guerra contro l’Ucraina ma nessuna sanzione contro Israele per tutto quello che ha fatto.“ Ora quindi serve “l’apertura immediata dei confini agli aiuti umanitari per far entrare cibo, acqua e farmaci senza limiti e permettere ai malati di uscire per essere curati all’estero, visto che ci sono almeno 15mila pazienti oncologici e feriti bisognosi di cure per salvare le loro vite; bisogna  inoltre aiutare la popolazione con aiuti e per la ricostruzione di tutto quello che è stato distrutto, case, ospedali, scuole, università, luoghi di culto, ma serve soprattutto una soluzione politica del conflitto.

La popolazione palestinese  resterà lì e resisterà lì, sia a Gaza che in Cisgiordania e nei campi profughi; vorrà sempre rimanere lì e vorrà avere tutti i diritti che le spetta e vivere in pace.”

L’intervista su Radio Onda d’Urto al dottor Aed Yaghi, direttore per Gaza del Palestinian Medical Relief Society Ascolta o scarica

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