mercoledì 19 febbraio 2025

pc 19 febbraio - USA “Niente re, niente tiranni”: giornata di proteste contro Trump

Protesta a New York contro il governo Trump - ApProtesta a New York contro il governo Trump – Ap

Approfittando della festa del Presidents’ Day, lunedì 17 febbraio in un centinaio di città degli Stati Uniti si sono svolte manifestazioni per esprimere l’opposizione alle politiche e alle tattiche di Donald Trump e del suo “First buddy” miliardario, Elon Musk, il leader non eletto del Department of Government Efficiency, Doge. Le proteste sono state organizzate a livello nazionale e in collaborazione con il gruppo 50501, “50 Protests. 50 States. 1 Movement”, al fine, come si legge sul loro sito web, di “sostenere la Costituzione e porre fine all’eccesso di potere esecutivo”, dando vita alla prima vera giornata di protesta contro la nuova amministrazione Trump.

A New York i manifestanti, nonostante le temperature rigide e il vento tagliente, si sono radunati in una delle piazze simbolo delle proteste, Union Square, per spostarsi in corteo fino a Washington Square

Park. “Viviamo qua vicino, da 50 anni, e abbiamo sentito il rumore della folla – ci dice una coppia con i capelli bianchi – così siamo usciti di corsa per far parte di tutto questo”.

Gli organizzatori hanno scandito durante tutto il corteo lo slogan: “Niente re. Niente tiranni. Niente scherzi”.

“Questa volta non è come nel 2017″ dice Beverly, ricercatrice di fisica della vicina New York University. “Non ci sono state immediate manifestazioni oceaniche a seguito dell’elezione di Trump. Iniziavo a sentirmi sola, alienata. Oggi sono qui per manifestare contro Trump, certo, ma anche per rincuorarmi. Ci sono 5 gradi sotto zero e tutte queste persone sono venute a manifestare. Questo mi fa sperare in una primavera in cui vedremo molte più proteste”.

In effetti il freddo e le folate di vento gelido non sono mai state un incentivo a passare ore all’esterno, ma già mentre si manifestava per Presidents’ Day, durante la protesta venivano distribuiti dei volantini su un’altra manifestazione in programma per mercoledì 19, questa volta per difendere il diritto allo studio e la ricerca scientifica, sotto attacco da questa amministrazione.

“Sono qua per manifestare contro quel brigante di Trump” dice Frank Hickey, ex detective e investigatore della polizia di New York presso l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, dove si occupava di casi di serial killer internazionali.

“Una volta sono stato io a consegnare un mandato di comparazione a Trump. Che chiaramente lo ha ignorato. Questo è sempre stato il suo modo di approcciarsi alla legge: ignorarla. E finalmente libero di agire impunemente. Ciò che mi preoccupa di più, da ex agente di polizia, è che ci sono centinaia di criminali messi in libertà da Trump, gente che ha cercato di fare un’insurrezione, che possiede armi, e che ora è a piede libero. Non hanno fatto nessun controllo sulla stabilità mentale. Questi sono l’equivalente degli ‘arditi’ di Mussolini. E mi preoccupa come tutto questo si riflette anche sui corpi di polizia. Quando presti giuramento non lo fai per proteggere i criminali che durante un’insurrezione hanno attaccato degli agenti che erano a difesa del Campidoglio. Questo ad esempio ha portato a una serie di episodi di suicidio fra i poliziotti. Trump non è solo un brigante, è una forza destabilizzante”

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