Mentre la Meloni raccontava le solite balle sui numeri al
congresso del sindacato di governo Cisl, l’Istat comunicava i dati reali, per
esempio, sul crollo della produzione industriale che è quello più evidente
e che fa impressione, meno 3,5% nel 2024, solo nel mese di dicembre, il crollo
è stato addirittura del 7,1%.
È aumentata in modo spropositato anche la cassa
integrazione: secondo il centro studi di Lavoro&Welfare nel 2024 le
aziende manifatturiere hanno avuto 426,5 milioni di ore di cassa integrazione
autorizzate dall’Inps. Il dato equivale a 56,2 milioni di giornate lavorative
perse e assenza di attività produttiva per oltre 215mila addetti coinvolti
nella cig a zero ore.
Perfino nell’alta tecnologia è arrivata la crisi: alla Stm (St Microelectronics) di Catania, che produce
semiconduttori, ci saranno due settimane a marzo e aprile di cassa integrazione per 2500 lavoratori.Perfino le aperture delle cosiddette partite iva, i lavoratori
“autonomi”, sono diminuite del 2%. La chiusura di circa 6000 di queste “partite”
significa che aumenta il numero dei disoccupati.
E diminuisce anche il tasso di attività e di occupazione
degli immigrati presenti in Italia. Il lavoro, quando c’è, resta povero e
scarsamente qualificato, nonostante il boom di richieste da parte delle
imprese, che sono alla ricerca o di personale molto qualificato (soprattutto
settore tecnologico) o di forza lavoro a salari bassissimi…
E poi i giovani: Sono almeno in centomila quelli che hanno
lasciato l’Italia tra 2022 e 2023, quasi tre volte quelli che sono tornati. I
dati sono della Fondazione Nord Est.
Questi sono solo alcuni aspetti della condizione operaia in
Italia… contro le chiacchiere e le balle senza fine della fascista Meloni e del
suo governo.
Un governo da cacciare prima possibile…
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