Con l’intensificazione delle azioni di Resistenza in Cisgiordania e le mobilitazioni nei
Territori Occupati del 1948, aumentano le campagne di arresti nei confronti di chi resiste;
nelle ultime settimane sono stati decine i palestinesi arrestati dall’esercito sionista e dai
servizi di sicurezza della cosiddetta “autorità palestinese”.
Inoltre, dal 25 settembre fino al 13 ottobre, trenta prigionieri politici palestinesi
appartenenti al Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, rinchiusi nelle carceri
sioniste in regime di detenzione amministrativa, hanno lanciato uno sciopero della fame
contro tale pratica e contro le politiche di repressione da parte dell’amministrazione
carceraria. Nonostante il cedimento delle autorità sioniste alle istanze dei prigionieri, la
lotta contro la detenzione amministrativa va avanti.
In questo contesto le autorità italiane continuano non solamente a tacere ma anche ad
essere complici; è di poche settimane fa la notizia che la Leonardo SPA - il cui principale
azionista è lo Stato italiano tramite il MEF e di cui l’attuale Presidente è l’ex Direttore dei
Servizi Segreti (AISE) - ha intensificato la collaborazione con l’Occupazione sionista
tramite l’acquisizione, in cambio di azioni, dell’israeliana RADA Electronic Industries, che
fornisce radar tattici e software utilizzati e sperimentati sulla popolazione palestinese.
Il famigerato curriculum del Presidente della Leonardo, anche membro del Consiglio
Direttivo e della Giunta dell’Associazione delle Società Italiane per Azioni, del Board del
Consiglio per le Relazioni Italia - Stati Uniti, rappresenta una “garanzia” del ruolo centrale
che la controllata di Stato svolge nell’apparato militare-industriale italiano e della sua
proiezione internazionale guerrafondaia.
Una politica tanto più marcata in questo momento di allargamento della guerra
imperialista, con l’obiettivo dell’estrazione di profitti aggiuntivi e lo sgravio dei suoi costi
sulle classi subordinate.
Infatti a pagare i costi e le conseguenze di questa politica guerrafondaia, di cui lo Stato
italiano è complice, sono le proletarie e i proletari, obbligati a subire ulteriori tagli al
salario diretto e indiretto, a dover affrontare una inflazione galoppante che travasa
ricchezza dalle classi povere a quelle proprietarie, imponendo alle prime un inverno al
freddo e al buio, in nome di una criminale politica bellicista, il cui unico scopo è la difesa
degli interessi dei padroni statunitensi, sionisti e della NATO.
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