martedì 18 ottobre 2022

pc 18 ottobre - Stellantis: Tavares chiede aiuto contro la concorrenza cinese e... scopre le classi

“La crisi dell'auto è all'interno della più generale crisi del capitalismo mondiale. Essa si aggrava a causa delle emergenze che questo sistema produce a ripetizione: dall'emergenza pandemia all'emergenza guerra e al suo impatto sull'economia.

“Questa crisi viene scaricata da padroni e governo in tutto il mondo sulla pelle degli operai e delle masse proletarie, con ristrutturazioni che intensificano lo sfruttamento, riducono l'occupazione; e naturalmente con la ricaduta di una cassa integrazione flessibile e permanente che in diversi casi si traduce in chiusura e licenziamenti”.

dal volantino distribuito a Mirafiori

In questo quadro generale Tavares, attuale amministratore delegato della Stellantis, approfittando del Salone dell’Auto di Parigi, ha continuato a gridare aiuto al governo italiano e a quello europeo affinché rivedano le posizioni sui limiti alle emissioni inquinanti chiamando “dogmatiche” le scelte di “vendere solo auto elettriche dal 2035 in Europa”, ricordando che questo avrà “conseguenze sociali ingestibili”, di fatto minacciando licenziamenti, come abbiamo visto in un articolo precedente.

Ma in particolare Tavares ha concentrato la sua attenzione sulla Cina e la concorrenza sulle auto

elettriche, ripetendo ossessivamente che l’Unione europea deve difendere i costruttori “dall'assalto di Pechino”!

Per difendersi da questo “assalto” della concorrenza di altri produttori di auto, Tavares, oltre all’Unione europea chiama in causa, sostenendolo, il governo italiano (che ancora non è nato, ma per Tavares è lo stesso!) “penso che l'Italia possa avere una voce più forte in Europa e che possa unire la sua voce a quella della Francia della Spagna del Portogallo della Grecia e di altri paesi per fare in modo che i leader europei si impegnino in una strategia diversa”.

L’insistenza sull’aiuto statale nella concorrenza alle auto cinesi, fa a pugni con il loro racconto sulla bontà del “libero mercato” la “libera concorrenza” e le altre fesserie che i padroni e i loro scribacchini mettono in giro sul capitalismo-imperialismo. La concorrenza tra produttori è “normale” nel sistema sociale capitalistico, dove il pescecane più grande mangia il più piccolo. Ma siccome sono in pericolo i suoi incassi miliardari come manager, tra stipendi e benefit, allora chiede l’aiuto!

E continua a gridare: “le fabbriche esisteranno in Europa solo se l’Ue smetterà di ostacolare il mercato dell'auto … cerchiamo la soluzione migliore per ogni sito … stiamo cercando di sistemare passo per passo stabilimento per stabilimento, ma se l’Ue continua a creare confusione invece di dare certezze alle persone su come organizzare la propria vita il mercato continuerà a calare”. Per questa “libertà di movimento” Tavares ha anche fondato un forum “Freedom of Mobility”!

L’Italia e l’Ue ogni anno versano nelle casse dei padroni della produzione automobilista soldi a non finire chiamandoli con i nomi più diversi, ma Tavares non è contento e aggiunge, oltre alla minaccia dei licenziamenti (le “conseguenze sociali ingestibili”) anche la “preoccupazione” per la mobilità delle classi medie: “offrire auto a meno di 20.000 € entro 3 o 5 anni è improbabile e così non si tutelerà la libertà di movimento delle classi medie.” Come si vede i padroni sanno bene cosa sono le classi e su cosa si fondano! A questo proposito Marx diceva che “Le classi sono una parola priva di senso se non conosco gli elementi su cui esse si fondano, per es. lavoro salariato, capitale, ecc. Il capitale, per es., senza lavoro salariato … è niente.”!

E la classe operaia con la sua azione può e deve concretizzare questo niente!

[le notizie sono ricavate da la Repubblica e il Sole 24 Ore]

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