“La crisi dell'auto è all'interno della più generale crisi del capitalismo mondiale. Essa si aggrava a causa delle emergenze che questo sistema produce a ripetizione: dall'emergenza pandemia all'emergenza guerra e al suo impatto sull'economia.
“Questa crisi viene scaricata da padroni e governo in tutto
il mondo sulla pelle degli operai e delle masse proletarie, con
ristrutturazioni che intensificano lo sfruttamento, riducono l'occupazione; e
naturalmente con la ricaduta di una cassa integrazione flessibile e permanente
che in diversi casi si traduce in chiusura e licenziamenti”.
dal volantino distribuito a Mirafiori
Ma in particolare Tavares ha concentrato la sua attenzione sulla Cina e la concorrenza sulle auto
elettriche, ripetendo ossessivamente che l’Unione europea deve difendere i costruttori “dall'assalto di Pechino”!Per difendersi da questo “assalto” della concorrenza di
altri produttori di auto, Tavares, oltre all’Unione europea chiama in causa,
sostenendolo, il governo italiano (che ancora non è nato, ma per Tavares è lo
stesso!) “penso che l'Italia possa avere una voce più forte in Europa e
che possa unire la sua voce a quella della Francia della Spagna del Portogallo
della Grecia e di altri paesi per fare in modo che i leader europei si
impegnino in una strategia diversa”.
L’insistenza sull’aiuto statale nella concorrenza alle auto
cinesi, fa a pugni con il loro racconto sulla bontà del “libero mercato” la “libera
concorrenza” e le altre fesserie che i padroni e i loro scribacchini mettono in
giro sul capitalismo-imperialismo. La concorrenza tra produttori è “normale” nel
sistema sociale capitalistico, dove il pescecane più grande mangia il più
piccolo. Ma siccome sono in pericolo i suoi incassi miliardari come manager,
tra stipendi e benefit, allora chiede l’aiuto!
E continua a gridare: “le fabbriche esisteranno in Europa
solo se l’Ue smetterà di ostacolare il mercato dell'auto … cerchiamo la soluzione
migliore per ogni sito … stiamo cercando di sistemare passo per passo stabilimento
per stabilimento, ma se l’Ue continua a creare confusione invece di dare
certezze alle persone su come organizzare la propria vita il mercato continuerà
a calare”. Per questa “libertà di movimento” Tavares ha anche fondato un forum “Freedom
of Mobility”!
L’Italia e l’Ue ogni anno versano nelle casse dei padroni della
produzione automobilista soldi a non finire chiamandoli con i nomi più
diversi, ma Tavares non è contento e aggiunge, oltre alla minaccia dei licenziamenti
(le “conseguenze sociali ingestibili”) anche la “preoccupazione” per la
mobilità delle classi medie: “offrire auto a meno di 20.000 € entro 3 o
5 anni è improbabile e così non si tutelerà la libertà di movimento delle
classi medie.” Come si vede i padroni sanno bene cosa sono le classi e su cosa
si fondano! A questo proposito Marx diceva che “Le classi sono una parola priva
di senso se non conosco gli elementi su cui esse si fondano, per es. lavoro salariato,
capitale, ecc. Il capitale, per es., senza lavoro salariato … è niente.”!
E la classe operaia con la sua azione può e deve concretizzare
questo niente!
[le notizie sono ricavate da la Repubblica e il Sole 24 Ore]
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