martedì 16 novembre 2021

Politica proletaria - Basta distruzione dell'ambiente per i profitti del capitale

Senza rovesciare il capitalismo non si salva l'ambiente e il pianeta

Gli imperialisti continuano a ingannare con la conferenza sul clima COP26, su come aumentare gli impegni di decarbonizzazione e anche come stanziare i 100 miliardi a sostegno dei paesi più vulnerabili, facendo finta di dimenticarsi che lo stanno dichiarando ogni anno da dieci anni. I cambiamenti climatici e loro conseguenze da un lato spingono ancora di più i popoli a migrazioni di massa e, dall’altro, stanno già danneggiando città, territori e vita dell’occidente imperialista, mentre nella Cina socialimperialista, nell’India, ecc. lo sfruttamento dei proletari e l’avanzamento del modo di produzione capitalista convivono necessariamente con la continuità con la devastazione ambientale. 

Quando padroni e governi parlano di "cambiamento" è solo per conservare questo putrido sistema, e questo è evidente sulla questione dell'economia green. Essa non è affatto un'alternativa all'azione distruttiva dell'ambiente del capitale; è una necessità per lo stesso

capitale di rinnovare le sue fonti energetiche, ma esse diventano nel modo di produzione capitalista altrettanto fattore di inquinamento, come il carbone, il petrolio.

Lo sfruttamento brutale delle terre e dei mari, la selvaggia deforestazione, l’allevamento intensivo degli animali, l’urbanizzazione sregolata, sono anche all’origine dello sviluppo e della propagazione dei virus pandemici. La prosecuzione di tali processi è la premessa per la cronicizzazione di questa pandemia e di nuove pandemie. 

Un modo di produzione compatibile con l'ambiente, la salute è possibile solo rovesciando questo sistema capitalista in cui produzione, forze produttive, sono sempre e comunque al servizio del profitto di un pugno di capitalisti e dello sfruttamento di uomini e natura. Un movimento ambientalista, che non lotti per questo, è oggettivamente al servizio del capitale.

Di fronte alla distruzione dell'ambiente, gli ambientalisti vedono l'"orrore", la distruzione della vita e i più sinceri si danno da fare, protestano, denunciano, chiedono qui ed ora il cambiamento; il materialista comunista vede invece che la contraddizione tra forze produttive e rapporti di produzione è arrivata ad un punto di rottura e che "qui ed ora" stanno maturando le condizioni oggettive per una trasformazione, per una rivoluzione che in poco tempo, con i proletari e le masse popolari in campo, al potere, con gli scienziati onesti che finalmente possono mettere al servizio dell'umanità le loro capacità (non deviate, non strumentalizzare da questo sistema), può effettivamente frenare la distruzione ambientale, perchè ne ha rovesciato la vera causa, il capitalismo.

Questa rivoluzione è molto più reale dei "bla, bla, bla", Ma per questa rivoluzione bisogna organizzarsi, unirsi, lottare! E i giovani possono essere la forza potente di un sentiero luminoso.

Parliamone nel convegno nazionale del 4 dicembre a Milano

info adesioni materiali pcro.red@gmail.com

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