lunedì 15 novembre 2021

Politica proletaria - Contro lo scaricamento della crisi e della pandemia sui proletari e masse popolari - 4 dicembre Milano Convegno nazionale

La crisi economica è propria del modo di produzione capitalista nella sua fase imperialista, la crisi pandemica l’ha ulteriormente approfondita. Gli stati e i governi imperialisti quando parlano di “soluzioni” per uscire dalla crisi che loro stessi hanno creato le vedono al servizio dei profitti del capitale. Il capitalismo impedisce il progresso e il miglioramento delle condizioni di vita delle masse perché il suo modo di produzione, che determina i rapporti sociali, è basato sulla ricerca del profitto, sulla privatizzazione dei mezzi di produzione, e ogni soluzione crea i presupposti di altre crisi, in una spirale potenzialmente catastrofica per l’umanità intera.

I governi rappresentanti delle borghesie imperialiste, in concorrenza tra loro, convergono sugli stessi piani d’intervento per uscire dalla crisi: discutono su come distruggere la forza lavoro operaia, con licenziamenti, ulteriori compressioni salariali, aumento della precarietà e della disoccupazione, delocalizzazioni, che causano maggiore sfruttamento e morti sul lavoro. I loro provvedimenti non garantiscono lavoro ai disoccupati, la difesa dei salari e delle pensioni contro il carovita, il caro-bollette, il diritto alla casa contro gli sfratti. Mentre la povertà aumenta i governi borghesi stanziano finanziamenti a padroni e banche, si guardano bene dal tassare i patrimoni dei ricchi, aumentano le spese per la corsa agli armamenti e nella UE, con i miliardi del Pnrr i padroni finanziano la loro “ripresa” economica. 

La pandemia continua a dilagare nel mondo, si manifesta con nuove “ondate” di contagi, con nuove

varianti del Covid 19. Ma i governi imperialisti, al servizio di padroni e commercianti, la continuano a trasformare in strage. Non sono in grado di realizzare la vaccinazione di massa nel mondo, non potenziano la sanità con più medici, più personale sanitario, più strutture, ecc,

E’ giusto e necessario che si esprima la voce e la lotta dei lavoratori e delle masse popolari per il lavoro/il salario/la salute
Abolizione brevetti e vaccini per tutti i proletari e i popoli del mondo

Fin dall'inizio della pandemia, gli stati ricchi hanno accumulato vaccini acquistando quasi tutte le forniture mondiali. Molti ora hanno un notevole surplus di dosi (alcuni dati parlano di più di 500 milioni di dosi di vaccino in eccesso - fonte scientifica Airfinity), mentre il 97% dei paesi più poveri non è stato vaccinato. Gli imperialisti hanno creato un “apartheid vaccinale”: solo 261 milioni di dosi da 1,8 miliardi promesse dalle nazioni ricche sono arrivate nei paesi poveri. Quasi un anno dopo la prima disponibilità dei vaccini, solo l'1,3% delle persone che vivono nelle zone più povere del mondo è completamente vaccinato. Delle 994 milioni di dosi promesse a Covax, un sistema globale di distribuzione di vaccini, da Johnson & Johnson, Moderna, Oxford/AstraZeneca e Pfizer/BioNTech, finora sono state consegnate solo 120 milioni (12%).

Ma gli imperialisti non intendono toccare i profitti delle grandi multinazionali che non riguardano solo i brevetti ma anche i diritti di proprietà intellettuale sui vaccini, i segreti commerciali. Anche su questo terreno si manifesta la contraddizione tra forze produttive e rapporti di produzione, propria di questo sistema: gli organismi regolatori internazionali, come l’europea EMA (European Medicines Agency) o la statunitense FDA (Food and Drug Administration) sono al servizio dei grandi gruppi farmaceutici.

La guerra dei vaccini, il peso delle multinazionali, brevetti pubblici trasformati in brevetti privati che portano al profitto, è quello che è alla base della attuale difficoltà a procedere alla vaccinazione di massa delle popolazioni secondo una organizzazione centralizzata che ci permetta realmente di raggiungere l’obiettivo di uscire dalla pandemia, e su questo i lavoratori, anche quelli che chiedono che cosa gli può toccare, devono guardare sul piano generale… non è un problema personale non va affrontato come problema personale.

Se non vacciniamo la maggior parte della popolazione più o meno allo stesso ritmo non andiamo da nessuna parte. La battaglia è appena iniziata! Non esistono solo i paesi del G8. Dobbiamo aprirci al mondo, perché vaccinare tutto il mondo in questo sistema globalizzato è l’unica garanzia che abbiamo per uscire gradualmente da questa pandemia.

Abbiamo bisogno di vaccini per tutti e senza scopo di lucro.  Mentre i governi alimentano la confusione sui vaccini con una cattiva informazione e cattiva organizzazione della vaccinazione di massa, alimentando in settori minoritari della popolazione dell’occidente imperialista posizioni Novax, che sono espressione di settori della piccola borghesia reazionaria fascista, antiscientifici, oscurantisti, travestiti dalla difesa individualista della “libertà di scelta”.

proletari  comunisti

15 novembre 2021

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