domenica 14 novembre 2021

Imperialismo italiano - All'ombra di Draghi l'imperialismo italiano su Nato e Difesa Europea

L’Italia è uno degli Stati fondatori della NATO... L’Italia partecipa all’Alleanza Atlantica anche (forse soprattutto) economicamente: contribuisce alle spese NATO per il 9,2% del totale... Nel prossimo futuro, secondo la richiesta USA, gli impegni militari ed impegni economici sono destinati a crescere.

Biden/Draghi hanno ribadito lo stretto legame tra Roma e Washington sui principali dossier

internazionali... il generale Vincenzo Camporini, già capo di stato maggiore della Difesa, che sottolineava la “grande opportunità” che si spalancava per l’Italia di Mario Draghi, con la Germania alle prese con il dopo Angela Merkel e la Francia attesa alle urne in primavera.

Tra Joe Biden e Mario Draghi è emersa infatti piena sintonia sulla “utilità” del progetto con l’alleanza transatlantica. Ma nel G20 di Roma abbiamo assistito anche all’affermazione di una linea italiana sulla Difesa europea.

Il presidente statunitense riconosce un ruolo al nostro paese e sottolinea l’importanza di una stretta collaborazione “…dell’Unione europea con gli Stati Uniti nella regione dell’indo-pacifico”, anche sulla base della recente strategia Ue (che non è soltanto militare) e soprattutto dice che “gli Stati Uniti riconoscono l’importanza di una difesa europea più forte e più capace, che contribuisce positivamente alla sicurezza globale e transatlantica e che è complementare alla NATO”.

La piena complementarietà è d’obbligo, prima forza militare si riconferma l’Alleanza Atlantica che supervisiona sulla eventuale “difesa europea”.....Una forza che possa essere dispiegata in aree di crisi in tempi rapidi e probabilmente anche senza il consenso unanime di tutti gli Stati membri, secondo quanto anticipato nei giorni scorsi dall’agenzia Bloomberg, dal momento che la bozza propone una maggiore flessibilità con l’adozione della “astensione costruttiva” per consentire di non sostenere la decisione di impiegare la forza congiunta senza impedire agli altri partner di farlo, ci sembra un esercizio di equilibrismo fortemente pericoloso. Anche perché la vorrebbero operativa per il 2025.La tabella di marcia proposta in una bozza di 19 pagine che definisce la cosiddetta “Bussola strategica”, sarà presentata formalmente a una riunione dei ministri degli esteri il prossimo15 novembre dall’alto commissario Josep Borrell.

stralci da un articolo di Spataro su contropiano

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