martedì 23 novembre 2021

Lotta sociale - Genova in piazza i centri sociali

Centri sociali in piazza: “Dalla giunta Bucci solo passerelle e vetrine, ci riprenderemo tutto”

Difendi gli spazi, diffondi l’autogestione”. E’ sfilato dietro a un grande striscione il corteo che centri sociali che questo pomeriggio sta percorrendo le vie del centro cittadino. Alcune centinaia i militanti degli spazi sociali e i sostenitori che sono scesi in piazza a un mese e mezzo dallo sgombero del Terra di Nessuno nel quartiere del Lagaccio richiesto dal Comune di Genova proprietario dell’area.

“Non ci rassegniamo a vedere finire così un’esperienza vitale e preziosa come quella di TdN e quindi siamo in piazza per reclamare spazi di autogestione, socialità e cultura alternativa, per riprenderci le strade e dimostrare che Genova resiste e desidera un futuro diverso fatto di diritti, inclusione e giustizia sociale“. Il corteo, oltre 600 per gli organizzatori, è partito dalla stazione Principe per percorrere via Balbi, piazza della Nunziata, piazza Corvetto, via XII Ottobre, risalire per un pezzetto di via XX Settembre e chiudere in piazza De Ferrari. Fumogeni e torce hanno acceso il percorso in particolare dentro le gallerie dove è stato anche disegnato un grande murales ‘Resist’ ma il corteo si è svolto senza momenti di tensione 
Al megafono i militanti del Tdn hanno detto che “lo sgombero è stata solo una mossa elettorale per far contenta la Lega” e hanno attaccato la Giunta Bucci accusata di aver messo in pratica una politica fatta di “passerelle, vetrine e inaugurazioni ma che abbandona i poveri e le periferie”.

Genova che da sempre ha manifestato la propria identità attraverso l’incontro, il dialogo, lo scambio culturale e l’apertura mentale oggi si trova di fronte a un’involuzione che non prevede più nulla di tutto questo. La Governance locale ha venduto la nostra storia e la nostra natura per ripagare i cittadini con supermercati giganteschi, piste ciclabili che sono solo una striscia rossa in mezzo alla strada, polmoni verdi che promettono di restituire un po’ di salute alla nostra città e invece risultano essere solo spianate di cemento con il nome Radura della Memoria” uno dei passaggi dei lungi interventi al microfono.

Transitando in piazza Corvetto è stato ricordato anche il processo ai circa 50 antifascisti denunciati per gli scontri con la polizia di due anni fa in occasione del comizio di Casapound e ai portuali del Calp finiti sotto inchiesta “per essersi opposti ai traffici di armi nel nostro porto”.

Arrivato in piazza De Ferrari il corteo ha deciso allungare il percorso di qualche centinaio di metri per attraversare via San Lorenzo e raggiungere Caricamento.

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