lunedì 22 novembre 2021

Imperialismo e crisi – Fine del “boom” in Germania; secondo la Banca centrale l’economia è in grande frenata tra mancanza di materie prime, aumento dei prezzi e bassi salari!

L'economia tedesca è in affanno a causa della mancanza di beni e manodopera e delle nuove restrizioni volte a combattere la pandemia, mettendo fine al suo recente boom. Lo ha detto la banca centrale tedesca.” Riporta l’agenzia Agi.

Secondo la banca centrale si tratta di un “un segnale inquietante per l'economia globale, data la posizione cruciale della Germania nelle catene di approvvigionamento globale e il suo ruolo come motore di crescita dell'Europa.”

Come negli altri principali paesi imperialisti, quindi, Stati Uniti e Cina e Italia, anche la Germania, risente di tutte le contraddizioni dell’economia globale che erano già al massimo prima della pandemia

e che adesso si sono aggravate… contraddizioni che come sempre hanno anche aspetti ridicoli: “manca la manodopera”, dicono, mentre in effetti ci sono milioni di disoccupati!

L’inflazione, cioè l’aumento dei prezzi potrebbe arrivare al 6% questo mese, dicono, mentre in effetti, "manca la domanda", si spende sempre meno a causa dei salari troppo bassi e infatti, ammettono pure i banchieri: “Le condizioni macroeconomiche inoltre dovrebbero puntare, secondo la banca centrale, anche ad aumenti salariali più forti per i contratti collettivi da rinnovare nel prossimo futuro.”

Affermazione, a proposito di salari bassi, che fa il paio con quella di Biden: “Pagateli di più”!!

Ma né i padroni né i sindacati hanno seriamente l’intenzione di intaccare i profitti!

Quest’altra “frenata”, insieme alla “transizione ecologica” ecc. significa che sono in arrivo altre chiusure di fabbrica e licenziamenti, altri tagli ai servizi pubblici e privatizzazioni!

In questo scenario si confermano giuste tutte le parole d’ordine delle lavoratrici e dei lavoratori messe in campo in questi mesi di lotta e che bisogna continuare ad agire:

Aumento dei salari, diminuzione dell’orario di lavoro, contro il carovita e i licenziamenti…

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