mercoledì 12 agosto 2020

pc 12 agosto - "BONUS CASALINGHE" - TRA L'OSCENO E IL RIDICOLO - Da Tavolo 4

Avevamo denunciato nei mesi scorsi come nei vari Dpcm non vi fosse alcuna misura per le donne a fronte di una condizione molto peggiorata nell'emergenza pandemia su tutti i fronti.
Ma certamente a leggere quanto è stato deciso nel Dl di agosto sul "bonus casalinghe" ci verrebbe da dire: "meglio quando il governo stava fermo...".

Per inserire questo provvedimento c'è voluta una vera "scienza", di chi, in particolare la principale sponsor, la Min. Bonetti, dimostra quantomeno di non sapere neanche lontanamente come vivono le donne, o di averne volutamente una visione funzionale al ruolo prima di tutto familiare e in casa delle donne, per cui il lavoro o altre attività sono al massimo di complemento.
Da qui, un provvedimento che vorrebbe apparire avanzato, di aiuto all'emancipazione delle donne, ma che invece non fa che confermare la condizione subordinata delle donne, la divisione del lavoro. 

"Il decreto Agosto (stanzia) un fondo - viene scritto - del valore di 3 milioni di euro l'anno, per la formazione personale delle donne che si dedicano ai lavori domestici, e che dopo essere uscite dal mondo del lavoro, per motivi di necessità o scelta, vorrebbero rientrarvi, ma hanno comunque bisogno di un aggiornamento"

"Donne che si dedicano ai lavori domestici"... Quali sarebbero queste "donne che si dedicano", come
se fosse una occupazione volontaria, una specie di hobby? Praticamente, purtroppo, tutte (salvo le borghesi che hanno altre donne per fare i lavori domestici).

Il fondo viene presentato come un "aiuto concreto per migliorare le condizioni di vita delle donne, dopo la crisi innescata dalla pandemia di coronavirus, nell'ottica di una maggiore inclusione sociale".
Siamo all'osceno. Primo, 3 milioni sono una manciata di spiccioli, in rapporto alle centinaia di milioni, anche miliardi che invece vengono stanziati per sostenere con vari strumenti le imprese, i padroni, grandi e piccoli; secondo, questi "spiccioli" dovrebbero migliorare la condizione di vita delle donne dopo la crisi? Ma sanno al governo quante donne, migliaia di donne, hanno perso il lavoro in questi mesi? Sanno quante centinaia si sono ritrovate con un lavoro ancora più precario e sfruttato possibile? Sanno quanto sia diventato difficilissimo tirare avanti, con i prezzi tutti aumentati? Ecc.
Sì, lo sanno, ma su questo non si sognano di fare neanche mezzo provvedimento...

Sul come poi funziona e come verrà dato il bonus casalinghe, passiamo dall'osceno al ridicolo.
Quel che è certo - si dice - è che il sussidio non verrà elargito direttamente alle "donne che svolgono attività prestate nell'ambito domestico, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell'ambiente domestico... Non si tratta insomma di un contributo in denaro a disposizione delle casalinghe. I soldi verranno invece impiegati per costruire percorsi di formazione e attività culturali. Il denaro sarà impiegato per offrire corsi per acquisire competenze soprattutto nell'ambito digitale e finanziario. Ma potrebbero essere inclusi anche corsi per imparare un lavoro tecnico manuale, un lavoro creativo o artigianale".

Quindi, veniamo a sapere che le donne fanno il lavoro domestico senza "vincolo di subordinazione e a titolo gratuito". 
"Ma non mi dire...!" Così il governo ci sconvolge una convinzione e realtà atavica...! E noi che, stupidamente, pensavamo che il lavoro domestico era imposto alle donne da secoli e che lì era una base principale della subordinazione/oppressione delle donne... Noi che pensavamo che la gratuità del lavoro domestico fosse per lo Stato e il capitale un modo per avere senza costo un lavoro assolutamente necessario per la riproduzione della forza.lavoro, scaricandolo sulle donne..
Ora, invece, veniamo a sapere che questo lavoro (quanto più degradante e oppressivo) viene fatto "volontariamente e senza nulla pretendere". Il governo ci ha illuminato...

Ma questo fondo non significherà neanche una miseria di soldi che vanno direttamente alle donne. NO! Andranno a finanziare enti e agenzie per corsi di formazione e attività culturali... per acquisire competenze, imparare a fare lavoretti manuali, "creativi o artigianali".
Della serie: le donne non trovano lavoro, vengono licenziate perchè non hanno competenze... Quindi, la colpa è della loro ignoranza e incapacità... Che c'entrano i padroni?

E siccome comunque i padroni stanno tagliando tutti i posti di lavoro, alla fine saranno donne acculturate e creative a fare meglio i lavori... di casalinghe!

MA CI FACCIANO IL PIACERE...!!

MFPR

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