Il governo ha deciso di desecretare parte dei verbali del Comitato tecnico scientifico che riguardavano le decisioni prese per la pandemia.
Proletari comunisti è per l’assoluta pubblicazione, anche sui giornali, di tutti gli atti, questa è stata la sua posizione sin dal primo giorno.
L’emergenza pandemia era ed è reale, le misure d’emergenza per fronteggiarla altrettanto necessarie, ma abbiamo detto sin dal primo momento che il problema non era i pieni poteri ad un governo e il terrore verso la popolazione, lasciata allo stato brado sul fronte dell’informazione.
L’informazione doveva essere totale, le decisioni dovevano essere trasparenti, il coinvolgimento dei proletari e delle masse altrettanto massiccio, attraverso il massimo utilizzo delle associazioni sindacali e di tutte le organizzazioni che avevano influenza e peso tra le masse. Così come in questi casi esiste l’uso civile dell’esercito come normalmente avviene in occasione di terremoti, disastri naturali.
In questo senso è grave che si debba parlare ora di “verbali secretati”. E questo senza fare alcuna sponda all’opposizione fascio-populista e della destra politica che non c’è alcun dubbio che con le loro posizioni avrebbero fatto peggio dell’attuale governo.
Nel merito degli atti è confermata chiara le responsabilità del governo e della Regione rispetto alle zone rosse di Alzano e Nembro che non sono state isolate nonostante l’indicazione degli scienziati. Il governo ha accettato il ricatto dei padroni, la Regione lombarda è stata sempre allineata ai padroni, non aveva alcuna intenzione di chiudere quelle zone e contrastava il governo se l’avesse fatto. E’ la Regione poi che ha trasferito i malati nelle RSA, è la Regione la principale responsabile del disastro sanitario frutto delle scelte nella sanità nel lungo ciclo, da Formigoni a Maroni a Fontana - vedere nostre posizioni espresse in diversi testi e post, anche quelli che indicano un pieno appoggio alla scritta 'Fontana assassino', -e naturalmente tutte quelle su 'Confindustria assassini'
Sull’altro punto della questione, l’estensione nazionale del lockdown, fermo restando le cose già dette e ribadite all’inizio di questo articolo, noi riteniamo che la scelta di lockdown nazionale sia stata giusta. Essa è servita a contenere la diffusione del contagio. E le lamentele di commercianti e bottegai, grandi e piccoli, sono da contrastare.
Il disastro italiano è rimasto confinato principalmente nella zona nord per le ragioni strutturali di questa pandemia – analizzata nei numeri speciali di proletari comunisti, a cui rimandiamo – e per le scelte di lockdown nazionale. Ciò che è avvenuto negli altri paesi sta lì a dimostrare che governi espressamente fascio-populisti avrebbero fatto peggio e che la pandemia si sarebbe estesa.
Chiarito questo, resta la lotta di classe. I governi dei padroni servono gli interessi del capitale, prima, durante e dopo eventi come la pandemia.
Gli operai e le masse popolari devono difendere i loro interessi di classe, a partire dalla salute e dal rischio della diffusione e contagio sui posti di lavoro, e devono operare in questo contrasto non per un governo diverso/meno peggio di quello esistente, ma per un governo operaio, possibile non per via elettorale ma per via rivoluzionaria. Tutti coloro che strillano contro il governo anche a 'sinistra' per fini elettorali non sono nostri interlocutori ma semplicemente riformisti e 'populisti e sovranisti di 'sinistra'
Questo non è un discorso che va fatto al passato, ma al presente e al futuro, rispetto agli attuali provvedimenti del governo, rispetto a una potenziale nuova ripresa della pandemia nel nostro paese.
proletari comunisti
9 agosto 2020
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