"Nel centenario della Rivoluzione d’Ottobre (7 novembre 1917) è importante che, in particolare, i lavoratori, i giovani, le donne conoscano e riprendano nelle proprie mani la storia della prima rivoluzione proletaria - dopo l’”assalto al cielo” della Comune di Parigi - con la prima instaurazione di uno Stato di dittatura del proletariato e la costruzione di una società socialista.
La Rivoluzione d’Ottobre è la nostra storia; essa appartiene a tutti i lavoratori e a tutte le masse popolari che vogliono rovesciare questo sistema capitalista di sfruttamento, oppressione, di negazione dei diritti e libertà.
Essa, in questo senso, “non ha cent’anni”, non appartiene al passato, ma ci fornisce indispensabili lezioni teoriche e pratiche per l’oggi.
Questa rivista parlerà della Rivoluzione d’Ottobre ai proletari, per i proletari; strappandola ai mass media e testi borghesi, che ne parleranno per cancellare, infangare lo “spettro” che essa rappresentò e rappresenta tuttora per la classe dominante; e strappandola anche alle “celebrazioni” travisate dei riformisti, revisionisti e falsi comunisti nostrani, volte a porla in un archivio polveroso della storia".
Questi sono i modi con cui abbiamo celebrato il centenario! L’Ottobre è stata una
rivoluzione ricca, che più si approfondisce e più si scopre come ha toccato
tutti i problemi, tutte le contraddizioni di una rivoluzione proletaria.
Abbiamo voluto
riportare non solo “La presa del palazzo di inverno”, i famosi "dieci giorni che sconvolsero il mondo", ma la
complessità e ricchezza di una lunga rivoluzione; sia documentando i giorni
e le ore che la precedettero, con le Tesi di aprile, il ruolo dei
soviet, la lotta dura di Lenin contro quei partiti opportunisti e i capi di questi che volevano impedire la rivoluzione, sia soprattutto documentando quello che il potere dei soviet realizzò in pochi giorni: la fine della guerra, la
terra ai contadini poveri, il controllo operaio sulla produzione, ma
anche la trattazione delle contraddizioni che un immenso movimento di massa poneva.
Altra questione importante che abbiamo voluto far conoscere sono i giudizi sulla rivoluzione
d'Ottobre, quello dello stesso Lenin - 4 anni dopo, di Mao Tse Tung; ma anche quelli attuali dei comunisti mlm, del MRI, della Dichiarazione dello scorso 1° maggio.
d'Ottobre, quello dello stesso Lenin - 4 anni dopo, di Mao Tse Tung; ma anche quelli attuali dei comunisti mlm, del MRI, della Dichiarazione dello scorso 1° maggio.
Altro elemento è aver legato la rivoluzione d’ottobre alla
questione di Stalin, cosa che sgombra il campo dalle distorsioni di
riformisti e trotskysti su ciò che è stato Stalin, il più sincero e strenuo difensore e continuatore della Rivoluzione d'Ottobre
Infine in questo numero speciale de LNB è contenuto uno scritto molto importante di Lenin sul legame tra sciopero economico e sciopero
politico, che è cristallino nel chiarire le questioni che hanno d'avanti i comunisti oggi.
In questo senso, questo
numero non corrisponde a un “dover fare”, ma è la riscoperta di una
ricchezza grande, della prima rivoluzione del proletariato, di una rivoluzione che non è stata un “pranzo di gala”,
ma una guerra civile, una lotta su ogni questione dove irrompevano
le masse.
Il partito bolscevico era solo, attaccato da tutti gli
altri, ma era forte tra gli operai, i soldati e una parte dei
contadini poveri; l'altra sua forza era l’esercizio della violenza, della
forza, la determinazione con cui si applicavano le decisioni prese.
Le parole di Lenin ci dicono che è stata una rivoluzione bella ma
difficile.
Leggere e distribuire questa rivista aiuta a far
comprendere come tutto questo sia ancora possibile, che non si tratta di
un ideale, né tanto meno un percorso lineare, ma che l'unica soluzione ieri come oggi è la RIVOLUZIONE!
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