lunedì 15 gennaio 2018

pc 15 gennaio - ANCORA SULL'AGGRESSIONE FASCISTA AI DANNI DEI COMPAGNI DI GENOVA ANTIFASCISTA

Sono passati ormai tre giorni dalla vile aggressione subita, venerdì sera scorso – in piazza Tommaseo, a due passi dalla tristemente nota piazza Alimonda – da alcuni compagni di Genova Antifascista, da parte di un nutrito gruppo di topi di fogna aderenti all’organizzazione Casa Pound, e come siano andate le cose è ormai evidente.
Le carogne fasciste hanno visto i compagni attacchinare: sono quindi usciti dalla loro maleodorante fogna di via Montevideo riversandosi in strada, armati di bottiglie, bastoni, e coltelli, per andare a fronteggiare – accoltellandone uno due volte alla schiena – i propagandisti del collettivo con sede presso il circolo Arci “30 giugno”.
Questi in estrema sintesi i fatti, ma se il racconto della vicenda da parte degli aggrediti diventa ogni momento più incontestabile – persino la stampa borghese cittadina, mai tenera nei confronti dei
compagni, è costretta ad ammetterlo – è come sempre la politica a dare il peggio di sé.
Così si è costretti ad ascoltare le solite tiritere fintamente antifasciste da parte di gentaglia che a parole si proclama sinceramente democratica – ma si guarda bene dal partecipare ad iniziative concrete – mentre la destra radicale torna a dare spettacolo nel minimizzare l’accaduto ed anzi rovesciare la verità.
Marco Bucci, sindaco di Genova, tenta di fare la figura dell’equidistante e dichiara di essere «contro gli estremismi di ogni colore»: sarebbe bene ricordargli che, nella coalizione che lo sostiene, è molto ben inserita la formazione Fratelli d’Italia – erede dichiarata del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale – oltre alla Lega Nord.
Quindi, tutto può affermare meno che si accompagni solamente a personaggi di indole “moderata”; ma forse sarebbe bene regalargli un paio di occhiali per ipovedenti, visto che ha anche il coraggio di affermare  «non condivido gli allarmismi», nonostante ormai da tempo i fasci cerchino di guadagnare terreno.
Evidentemente, per questo assai poco “signore”, quanto accaduto va catalogato tra gli episodi sporadici commessi da qualche esagitato, mentre il fatto che Casa Pound abbia un consigliere municipale ne fa un normale partito politico.
A proposito dell’amministratore pubblico poc’anzi citato: si tratta di tale Fersido Antonio Censi, un pensionato di sessantotto anni eletto al Municipio IV Media Valbisagno nelle file della Lega Nord – di cui era stato nominato capogruppo – recentemente passato nelle file dei “fascisti del terzo millennio”.
D’altra parte che costui non sia proprio una persona delle più tranquille lo si può comprendere dal suo curriclum vitae pubblicato sul sito del Comune di Genova; nella sezione dedicata alle “capacità nell’uso di tecnologie”, egli risponde con qualcosa di apparentemente fuori contesto:  «derattizzazione, disinfestazione».
Ma il primo cittadino genovese non è l’unico politicante della destra radicale a prendere posizione sull’accaduto: Giovanni Toti, il presidente forzitaliota della Giunta regionale, ha il coraggio di affermare che secondo lui si tratterebbe di «episodi non imputabili al clima politico».
Eh sì, certamente: è del tutto evidente che si è trattato di un regolamento di conti tra due bande di delinquenti comuni, che non sono in alcun modo dediti alla propaganda della propria ideologia politica; all’assai poco “signor” Toti farebbe bene studiare un po’ di storia contemporanea, e svestirsi dei panni della persona di parte prima di parlare.
Genova, 15 gennaio 2018

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.com

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