martedì 27 agosto 2013

pc 27 agosto - STUPRI DI AGOSTO ORGANIZZATI E DI AFFARI

(Da articoli stampa usciti nei giorni scorsi):

Allarme stupri, coprifuoco a Gallipoli stop a happy hour e alcolici in spiaggia - “…Ho bevuto. La musica era forte. Non ricordo più niente»... Alcuni giorni fa due ragazze, dopo essere state drogate con un cocktail, sarebbero state stuprate in una di queste spiagge... Lo stesso dovrebbe essere accaduto nella zona di Lecce... Due storie simili, seppur accadute a sessanta chilometri di distanza (a Lecce e Gallipoli). Una festa (in villa e in spiaggia). Due turiste, di 19 e 25 anni, violentate nella settimana di ferragosto, e, proprio il 15 agosto, un'altra ragazza di 20 anni di Taranto. Un cocktail, la musica, «poi non ricordo più niente: mi sono trovata la mattina, da sola, con vestiti che non erano i miei addosso» hanno raccontato entrambe le ragazze ai poliziotti che stanno indagando. «Qualcuno mi ha stuprato». I medici hanno confermato che c' è stato un rapporto sessuale. Avevano lividi... I medici (nel caso di una 20enne che avrebbe partecipato a una festa in una villa poco fuori Lecce) hanno trovato anfetamine nel sangue. La ragazza giura di non aver preso nessuna droga. «Potrebbe avergli sciolto qualcuno, qualcosa dentro- ammette un investigatore - La droga dello stupro, la Ghb,è praticamente insapore”... Il prefetto di Lecce ha convocato un Comitato per l'ordine e la sicurezza. C'erano magistrati e gestori di discoteche e lidi, sindaco e poliziotti. Hanno deciso che Punta della Suina a Baia Verde, lungo tutto il litorale di Gallipoli da ieri sino al termine della stagione sono vietati gli happy hour. Non si potranno vendere più superalcolici... Ci sarà una riduzione di spettacoli e feste, che si potranno svolgere soltanto in un lido alla volta... Il problema sono gli interessi economici pesantissimi che girano attorno a tutto questo» spiega il prefetto... «Questo business provoca situazioni che poi finiscono col generare episodi di violenze sessuali”... La Sacra corona unita da anni (a Gallipoli c' è il clan Padovano) ha puntato tutto sul turismo del divertimento: pasticche, acidi, anfetamine, ecstasy, anche quella liquida (la droga dello stupro)... La manovalanza usata per lo spaccio spesso arriva da fuori: Bari e Napoli, soprattutto... il Salento sta diventando terra di conquista della camorra e della 'ndrangheta... Non per caso c'è un aumento esponenziale (insieme al turismo sessuale) della prostituzione nel Salento”.


Anche gli stupri diventano ora un grosso affare economico. La malavita ha trovato nell'estate/feste salentine un bacino di massa per i suoi sporchi affari.

Ma questa malavita, che c'è da tanto tempo in Puglia, trova clima e situazioni favorevoli, una sorta di porta spalancata: c'è una situazione nella zona, già peggiorata negli anni, di estrema, bassa commercializzazione delle feste, degli eventi musicali (tra cui anche quelli legati alla “taranta”), di mancanza di strutture per i giovani, considerati solo buona massa di consumatori, c'è la privatizzazione selvaggia delle spiagge, di luoghi pubblici, date dalle Istituzioni in mano a padroni e padroncini che hanno come scopo solo di spillare soldi, c'è contemporaneamente la chiusura ai giovani, il degrado di luoghi pubblici, la mancanza di servizi pubblici, ecc.

Di cosa si meravigliano ora i Prefetti, i sindaci, i giornalisti...?

Ma ora ci può essere qualcosa in più da sfruttare: l'humus generale che fa ritenere scontate e facili le violenze sessuali contro le donne, le ragazze, e droga+stupro diventa allora un binomio di facili affari.


Così come scontata diventa la risposta dello Stato nella zona e verso i giovani: meno feste per tutti, meno gente, divieti, limiti e controlli... in cui il più delle volte la giustificazione è la necessità di “tenere sotto controllo una “mala generazione” di ragazzi”, per attaccare/reprimere i comportamenti dei ragazzi e soprattutto delle ragazze, con la conclusione – non detta ma facile – che gli stupri se li vanno a cercare. Questo mentre finora nessun esponente della malavita e della sua manovalanza è stato arrestato.

Commenta Pasca (Silb): “… Eventi che hanno richiamato una folla oceanica di ragazzi che appartengono ad una generazione che non esiterei a definire a rischio, a dir poco esuberante negli stili di vita… un ammasso di gente che si è prodotto in comportamenti indegni del genere umano (e insieme agli stupri mette, sullo stesso piano, tutto)... c'era gente che dormiva in auto ed espletava le proprie funzioni fisiologiche per strada...”
Per non parlare del sindaco Errico di Gallipoli che calca ancora di più la mano “...il carico antropico che si è creato attraverso il richiamo degli eventi musicali... in futuro è necessario tenere sotto controllo il numero delle presenze come pure... una riduzione degli eventi...”. E ancora: “No al turismo indifferenziato... bisogna porre dei limiti...” - quali limiti? Alzare i costi, così si tengono fuori la "massa" dei giovani proletari e si fa un turismo dei figli di papà "educati"?
E i giornali non sono da meno e fanno anche loro la sporca parte, come Repubblica che mette sullo stesso piano degli stupri e droga dello stupro (che, come abbiamo visto, non sono affatto frutto di meri comportamenti dei giovani), e a giustificazione delle operazioni di controllo e divieti di Istituzioni e Forze dell'Ordine, fatti come i “falò in riva al mare di Sabaudia e di Vasto”, repressi dalla polizia.

Questo Stato, queste Istituzioni non sono legittimate a controllare, a vietare, sia per concezione e politica, sia, in alcuni casi, per legami, conoscenze interessate tra forze dell'ordine e malavita, sia perchè non sono in grado e non vogliono dare un'alternativa al desiderio dei giovani di stare insieme, sentire musica, divertirsi.
Quindi non è con le misure decise a Gallipoli, come a Rimini, che si fermeranno gli stupri.

Questi stupri di massa dimostrano che si sta alzando drammaticamente il livello, e gli stupri diventano sempre più una sintesi del marciume di questo sistema, che chiama al suo rovesciamento, in cui i giovani, le ragazze devono e possono diventare la punta più ribelle.

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