Continuano le grandi manifestazioni di massa e la dura protesta dei lavoratori e delle masse a Dacca e a Chittagong. Giustamente vengono colpite e incendiate soprattutto le fabbriche tessili la maggiorparte a rischio crolli come quelle del Rana Plaza. Il governo, la polizia usano da un lato la carota facendo vedere che si stanno dando da fare per arrestare il proprietario dell'edificio, Sohel Rana - ma dopo che il partito di maggioranza del governo lo aveva aiutato a scappare - i padroni delle fabbriche e altri responsabili della strage, ma dall'altro usano soprattutto il "bastone", pallottole di gomma e lacrimogeni contro i lavoratori e le masse in lotta.
Intanto, emergono sempre più chiaramente gli assassini "dalle mani pulite", le grandi multinazionali, le grandi marche occidentali!
In questo l'Italia è fino in fondo dentro, e le ignobili menzogne di Benetton sono durate il tempo di nuovi scavi che hanno portato alla luce documenti che lo condannano.
(Da Il Manifesto).
"C'è un filo
di imbarazzo forse negli uffici della Benetton...
Nonostante proprio qualche giorno fa l'azienda italiana, presente come
Gruppo in 120 Paesi con oltre 5.500 negozi, avesse preso le distanze
dalle fabbriche bangladeshi coinvolte nel crollo del Rana e di sostenendo che i laboratori coinvolti non collaborano in alcun modo con
i marchi del gruppo Benetton, adesso spuntano fotografie e documenti,
persino magliette etichettate United Colors of Benetton... l'ordine di acquisto alla New Wave, una delle aziende coinvolte nel
crollo e sul cui sito la Benetton Asia Pacific appariva come uno dei
quattro clienti italiani (Itd, Pellegrini, De Blasio), è un documento
imbarazzante. Nell'ordine... ricorre il nome
Benetton come quello del Buyer con tanto di quantità, ricevute e
numero d'ordine. Il nome ricorre più volte come quello della Benind Spa
di Ponzano Veneto, società trevigiana di trasporto merci, o quello
della Benetton Messico...
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