25/3 ::: Biblioteca BRAU ::: Palestina: ieri, oggi, domani
Immaginate cosa significa vivere sotto occupazione militare, immaginate di dover impiegare ogni giorno dalle 2 alle 6 ore (a volte anche di più) per raggiungere luoghi distanti anche solo 20 km da casa vostra a causa di controlli lunghissimi ai checkpoint, strade bloccate o non percorribili da voi, che siete discriminati solo per la vostra “nazionalità”, per la vostra “cultura”, per la vostra “identità”. Immaginate di essere per questo continuamente controllati, le vostre case possono essere demolite in qualsiasi momento, i vostri campi distrutti, i
vostri alberi bruciati dalla follia razzista del sionismo, immaginate di venire sparati solamente perché cercavate di pescare oltre le 3 miglia dalla costa, di venire bombardati con armi non convenzionali e illegali per la legislazione internazionale.
Voi, i vostri figli, amici, compagni, conoscenti potete essere arrestati senza nessun capo d’accusa per disposizione di ordini militari perché magari osate ribellarvi contro chi vi priva di ogni possibilità di vivere e sperimentare qualsiasi forma di libertà perché ha deciso che quella terra non è la vostra, che siete solo un “pericolo per la sicurezza”.
Da 63 anni in Palestina continua un processo di colonizzazione, pulizia etnica, discriminazione e apartheid e da 63 anni i Palestinesi continuano a resistere portando avanti diverse forme di lotta per supportare la causa di chi mantiene ancora alta la propria dignità contro l’oppressore, contro ogni forma di ingiustizia.
Mentre qui, nel nostro “civilizzato” Occidente, la violenza dello sfruttamento poltico, economico, sociale aumenta giorno dopo giorno e si allontanano sempre di più le speranze di cambiamento, in Palestina di speranze non se ne scorgono da tempo, ma questo però non ha mai significato per i Palestinesi la rinuncia, l’attesa di momenti migliori, l’abbandono della resistenza di un popolo contro il 4 esercito più potente al mondo.
E’ questa la grande verità che ci arriva dall’altra sponda del Mediterraneo, in Palestina, come in Egitto, in Bahrein, in Tunisia: che per mantenere e costruire la propria dignità la resistenza è possibile e necessaria, anche quando il cambiamento è ancora tutto da immaginare e costruire.
Non è un caso quindi che abbiamo deciso di organizzare un dibattito sulla Palestina alla BRAU, uno spazio conquistato grazie alle lotte di noi studenti che abbiamo deciso di cominciare a riprenderci una piccola parte di quello che ci spetta.
Per l’occasione, interverranno:
- Rosa Schiano (attivista e fotoreporter da poco tornata dalla Striscia di Gaza)
- Un membro della Comunità Palestinese di Napoli
- Khalil del Palestinian Center for Human Rights di Gaza (in collegamento skype)
Con loro parleremo delle ultime evoluzioni di questi mesi, dell’incredibile lotta dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, della recente visita di Obama e molto altro ancora.
Con la Palestina nel cuore,
fino alla Vittoria!
Brau in agitazione
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