Comunicato finale
dell'assemblea a Tamburi della Rete nazionale per la sicurezza e
salute sui posti di lavoro e sul territorio
La Rete nazionale per la sicurezza e
salute sui posti di lavoro e sul territorio, a conclusione
dell'iniziativa nazionale di sfida, di indicazione e di lotta
realizzata nella giornata del 22 marzo all'Ilva - con il combattivo
e rappresentativo presidio della direzione Ilva, con l'affollato
incontro con gli operai ilva alla port.A,, la significativa visita al
cimitero con i lavoratori cimiteriali e i familiari delle vittime del
lavoro 12 giugno, e la molto partecipata e rappresentativa assemblea
al quartiere Tamburi di Taranto- decide di proseguire la
mobilitazione nazionale in tutti i posti di lavoro e sul territorio,
per fare sempre più della questione ILVA e Taranto un paradigma
nazionale della battaglia per affermare che salvaguardare salute e
lavoro è possibile a condizione che si sviluppi un movimento
nazionale di lotta contro padroni, Governo, Stato, che imponga
profonde trasformazioni del sistema economico, politico, sociale in
cui viviamo, mettendo la sicurezza, la salute in fabbrica e sul
territorio al primo posto rispetto alla produzione per il profitto.
Noi siamo per la messa a norma radicale
e d'emergenza dell'azienda, da imporre a qualsiasi proprietà Riva,
nuovi assetti, Stato, con i fondi necessari prelevati dai profitti
dei padroni, con misure anche di esproprio senza indennizzo.
Noi siamo perchè questa messa a norma
avvenga con l'utilizzo pieno di tutti gli attuali operai dell'Ilva
nei lavori di bonifica, garantendo il salario pieno – questa
soluzione va estesa alle ditte dell'indotto.
Noi siamo per dare potere di proposta e
di controllo agli operai dell'Ilva sui lavori da fare e sulla
tempistica di essi.
Noi siamo per la riduzione dell'orario
del lavoro nella siderurgia e negli impianti inquinanti e per il
riconoscimento dei benefici pensionistici da lavori usuranti per
tutti gli operai operanti nella zona industriale e ai Tamburi, in
particolare per i lavoratori cimiteriali.
Noi siamo per lo sviluppo di un piano
di bonifica di Taranto e del territorio, a partire dal quartiere
Tamburi, con massicci investimenti dello Stato, che sia opportunità
di lavoro per i disoccupati di questa città anche tramite un grande
piano di corsi di formazione retribuiti e finalizzati al lavoro.
Noi siamo per un piano sanitario
d'emergenza per Taranto per monitorare salute dei cittadini, malattie
professionali, e prevedere strutture ospedaliere in grado di
intervenire con le migliori cure e tecnologie esistenti.
Noi siamo per un processo rapido ai
responsabili del disastro ambientale e sanitario secondo il modello
realizzato per Thyssen ed Eternit, che utilizzi i reati di omicidio
volontario e disastro ambientale.
Noi siamo per la costituzione di parte
civile associata di lavoratori e cittadini per giusti risarcimenti
nei processi in preparazione.
La Rete sostiene tutte le lotte in
fabbrica e sul territorio che assumano questi obiettivi e obiettivi
similari e sostiene la necessità di uno sciopero generale e di una
manifestazione a Roma.
La Rete lavora per l'unità e la
cooperazione tra operai e masse popolari e contrasta fermamente
posizioni e iniziative che mettano in
contrapposizione operai e cittadini e che mettano in contrapposizione
lavoro in fabbrica e salute dei cittadini
La Rete sostiene su scala nazionale
- potenziamento del ruolo degli Rls in fabbrica da eleggere sui posti di lavoro tra tutti i lavoratori indipendentemente dalle sigle sindacali
- postazione ispettiva in tutti gli impianti industriali come l'Ilva
- corsie preferenziali per i processi aventi oggetto sicurezza e salute sui posti di lavoro e tutela ambientale sul territorio
- costituzione automatica di parte civile per tutte le associazioni familiari, sindacali, ambientali
- fondo di sostegno per i familiari delle vittime del lavoro.
Taranto 22 marzo 2013 rete nazionale
bastamortesullavoro@gmail.com
info 347-1102638
Nessun commento:
Posta un commento