martedì 8 giugno 2010

pc quotidiano 7-8 giugno - CONTRO LO STATO DI POLIZIA, RAZZISTA, SESSISTA

Oggi a Milano Joy, l’immigrata nigeriana viene sentita dal magistrato per la denuncia da lei fatta mesi fa contro l’ispettore di polizia Vittorio Adesso per il tentativo di stupro nell’agosto 2009; contemporaneamente decine e decine di compagne manifestano davanti al Tribunale il sostegno a Joy e la denuncia dei CIE.
Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario di Milano ma anche arrivate da Palermo, dall’Aquila, manifestano con le parole d’ordini “Joy libera – l’Isp. di polizia Adesso arrestato”.
Alcune compagne di “donnecontroicie” hanno scritto: “non ci importa vedere Vittorio Adesso in galera - per altro non ci finirà mai - quanto, invece, non vedere più né Cie né galere su questa terra".
Affermare questo è francamente sbagliato. Nella lotta contro questo Stato di polizia, razzista e sessista, al movimento delle donne, degli immigrati, ecc. deve importare eccome far andare in galera l'isp. Adesso – questo non avverrà mai da parte della Magistratura che ha già tentato di insabbiare la denuncia di Joy, ma con lo scontro aperto contro questo Stato e le sue Istituzioni; dire che Adesso "non ci finirà mai in galera", mentre "far sparire Cie e galere su questa terra", di fatto sarebbe possibile, è buttare fumo generico se non si aggiunge che perché questo avvenga è necessario rovesciare con la rivoluzione questo Stato. Diversamente si fanno proclamazioni “elette”, ma si affida nel concreto solo alla lotta democratica la battaglia delle donne come degli immigrati; senza sporcarsi le mani nel percorso tortuoso della rivoluzione.

Da vari mesi si sono moltiplicati gli episodi di repressione razzista e gli abusi sessuali verso le immigrate da parte di poliziotti, guardie carcerarie: come la ragazzina di 12 anni che in provincia di Rovigo violentata da un agente di polizia sotto la minaccia di un coltello; come James Loveth, anch’essa nigeriana come Joy e un’altra immigrata uccisa a Bari dalle macchine della Polizia che si divertivano a fare la “caccia” alle prostitute come se fossero animali; come a Parma a fine 2008, dove la polizia municipale aveva rinchiuso in carcere come un animale una prostituta nigeriana, lasciandola sul pavimento della cella mezza nuda, ecc. ecc.

In questo modo questo Stato impone le politiche securitarie del Governo, che considera di per sé criminali, prostitute tutti gli immigrati/immigrate.
Lo stesso Stato di polizia che difende i padroni caricando le lotte dei lavoratori; che risponde con la violenza selvaggia verso i giovani, antifascisti o gente che si trova nei pressi di uno stadio, che uccide nelle sue carceri, come Stefano Cucchi…

Il movimento delle donne, proletario, antirazzista e contro la repressione deve nel suo percorso far pagare il maggior costo possibile allo Stato, perchè questo da un punto di vista dell'interesse generale del movimento costruisce rapporti di forza più favorevoli, e serve alla lotta rivoluzionaria per rovesciare questo Stato di moderno fascismo.




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