lunedì 29 marzo 2010

Con i prigionieri politici - contro la repressione

In occasione dell'assemblea a Milano del 28 marzo 2010 proletari comunisti ha portato la sua linea e la sua proposta, riassunta nel testo che segue:


Proletari Comunisti ribadisce la solidarietà ai compagni arrestati sottoposti a vessazioni, isolamento, desolidarizzazione.

Il governo Berlusconi ha intensificato la repressione delle lotte sociali e operaie con cariche, denunce, multe, ma anche intimidazioni e arresti che riguardano antifascisti, anarchici, studenti, attivisti sindacali e non si fermano le campagne di criminalizzazione con il pretesto del terrorismo e l'uso dell'art. 270Bis con, processi-montature giudiziarie e condanne;
ha peggiorato le condizioni di vita dei prigionieri politici, dei detenuti immigrati nelle carceri dove, come le cronache tristemente ci testimoniano, si moltiplicano i casi di pestaggi, torture fisiche e psicologiche, omicidi e suicidi.

In questo quadro, di cui abbiamo tracciato solo una brevissima sintesi e che riteniamo condiviso, riteniamo non possano essere sufficienti convocazioni di assemblee e mobilitazioni strettamente a ridosso di scadenze processuali, in occasione delle quali chiamare alla necessaria solidarietà, ma occorre l'organizzazione comune permanente, serve tra di noi un'unità non formale o di facciata, un'unità che vada anche oltre le presenze qui, un'unità che sia di tutte le forze comuniste rivoluzionarie, anarchiche, antifasciste, nella creazione di una
struttura unitaria che noi sinteticamente chiamiamo soccorso rosso proletario e di massa. Ma non è il nome che conta ma il contenuto: l'unità si fa sviluppando la lotta per l'unità anche in questa assemblea con tutte le forze, organismi e compagni disponibili. Partiamo da questa assemblea e in questa città, costruiamo insieme non una scadenza ma una campagna a partire dal 15 aprile e che vada fino al 19 giugno, quando secondo noi si deve organizzare un corteo cittadino, costruito a Milano ma che possa avere respiro e rilievo nazionale.
Noi, da parte nostra, per legare questa scadenza al significato storico per i prigionieri politici che esso ha, garantiamo la presenza dei compagni peruviani, turchi, francesi legati alle diverse aree della solidarietà dei prigionieri politici.

Costruiamo un percorso condiviso in parole d'ordine e, entro certi limiti, territori, posti di lavoro, aree, su questo che è un terreno generale e al tempo stesso specifico della lotta di classe.

Occorre unire i tanti colpiti dalla repressione in varie forme e intensità, i tanti solidali; occorre costruire iniziative di solidarietà, di controinformazione , strumenti di intervento che vadano oltre la rete internet, ma che siano una rete sociale e politica diffusa.

Occorre che tra di noi ci sia chiarezza e fiducia e che la solidarietà e il comune sentire riguardi tutti i compagni, nessuno escluso.

La proposta di caratterizzare la partecipazione al corteo del 25 Aprile è positiva e può assumere una sua consistenza, ma quello che proponiamo compagni è qualcosa di più e di meglio.

Proponiamo una rete, un coordinamento, o come si voglia chiamare, o se volete lo potremmo chiamare 19giugno, che lavori essenzialmente su Milano e via via si estenda come proposta e metodo su scala nazionale.

i compagni di proletari comunisti

28-3-2010

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