Con il pretesto degli “aiuti” alla Libia, per il governo Meloni gli obiettivi principali sono il contrasto ai migranti e al gruppo Wagner
lo afferma un articolo del sito formiche del 13/09
“….La telefonata di Meloni al capo-miliziano Haftar è in linea con la strategia italiana di impegnarsi con i detentori del potere locale, anche quelli che nutrono posizioni ambigue (per non dire opposte) all’autorità di Tripoli e soprattutto al processo di stabilizzazione imboccato dalle Nazioni Unite. Riconoscendo i limiti dell’influenza del premier Dbeibah in Cirenaica, l’Italia cerca di coordinare il sostegno con il generale Haftar per affrontare efficacemente la crisi sul terreno.
Il ruolo regionale dell’Italia
Il ruolo storico dell’Italia come attore di primo piano nella regione mediterranea è alla base dei suoi
sforzi di sensibilizzazione. Tendendo una mano alla Libia, l’Italia non solo fornisce un’assistenza cruciale, ma mira anche a impedire che attori autoritari riempiano il vuoto lasciato dalla crisi in una geopolitica degli tutt’altro che nuova. Ciò è particolarmente rilevante in Cirenaica, dove sono presenti forze russe tramite accordi del Gruppo Wagner.Imperativi geopolitici
L’urgenza della risposta italiana è ulteriormente sottolineata dal più ampio contesto geopolitico. L’Africa settentrionale è stata testimone di un’escalation di sfide alla sicurezza aggravate da calamità naturali, tra questi il devastante terremoto in Marocco e la serie di colpi di stato nell’area saheliana. Tali sviluppi hanno avuto un effetto a cascata, determinando una riduzione dell’accesso a risorse vitali e spingendo a migrazioni di massa.”
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