Nella Controinformazione rossoperaia dell'11/9 dicevamo: "Tutte le potenzialità di scontro e conflitto che si vanno a creare all'interno del gruppo Stellantis devono essere conosciute dai lavoratori, sostenuti dall'insieme della classe operaia e ogni organizzazione sindacale di base, ogni attivista classista e combattivo deve lavorare perché ciò che avviene nelle fabbriche Stellantis siano delle scintille, dei focolai che incendino tutta la prateria del gruppo".
E questo in parte sta cominciando a realizzarsi. Nei giorni scorsi sia gli operai di Pomigliano che gli operai di Melfi hanno scioperato contro una produzione in condizioni di massimo sfruttamento, contro i trasferimenti da Melfi alle altre fabbriche del gruppo, mentre i carichi di lavoro per chi resta a Melfi aumentano.
Questi scioperi sono uniti dalla necessità di opporsi alla stessa logica: la logica del padrone, la logica del massimo sfruttamento con meno operai, dell'aumento dei carichi di lavoro.
Occorre continuare ed estendere questi scioperi. E a questo bisogna lavorare e sicuramente lo faranno, nei limiti delle loro possibilità, a Melfi come alla Stellantis di Mirafiori, i compagni e i lavoratori dello Slai Cobas sc e di proletari comunisti.
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