“Non disturbare chi produce” dice la Meloni, ma soprattutto
riempirlo di soldi, e il governo, attraverso la Sace lo fa alla grande.
Mentre la manovra da circa 30 miliardi del governo moderno
fascista Meloni, che ruba ai poveri per dare ai ricchi, attira tutta l’attenzione
pubblica e viene pure bocciata dalla Corte dei conti, ci sono in atto altre “manovre”
che portano ai padroni molti più soldi e aiuti all’imperialismo italiano ad espandersi
in settori geografici più “appetibili”. Stiamo parlando del “piano industriale”
della Sace, come riportato dal Sole24Ore di oggi, che prevede di impegnare 111
miliardi in tre anni tra investimenti nel mercato interno e di quello all’esportazione. 111 miliardi solo sotto questa forma poi ce ne sono tanti altri...
Questo dice, infatti, il pezzo iniziale dell’articolo: “Quarantanove miliardi nel triennio 2023-2025 per rafforzare il sostegno all’export e all’internazionalizzazione in modo da raggiungere quadi 30mila
aziende tra Pmi e microimprese. È questo l’obiettivo messo nero su bianco dalla Sace nell’ultimo piano industriale che punta a garantire maggiore resilienza al tessuto economico nazionale, a consolidare la crescita sul mercato domestico e a rilanciare la competitività sui mercati esteri. dove il gruppo guidato da Alessandra Ricci mira ad aumentare di oltre il 30% i volumi di contratti assicurati e investimenti garantiti.“Attraverso una triplice mossa: la redistribuzione del
supporto alle imprese verso settori più innovativi e sostenibili,
l'accompagnamento in nuove geografie non tradizionali ma particolarmente
appetibili per gli esportatori italiani (dal sud-est asiatico all'Africa
subsahariana) e la messa a punto di soluzioni e prodotti sempre più digitali
che consentono di ampliare l'accessibilità hai gli strumenti targati Sace e di
abbattere i costi.”
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