Stralci dall'esposto-denuncia
PROCURA
DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI
PALERMO
ESPOSTO
- DENUNCIA
Il presente atto ha
lo scopo di evidenziare all’Autorità Giudiziaria la gravissima
violazione di norme costituzionali e ordinarie e che coinvolgono le prossime elezioni nazionali che si terranno il
prossimo 04.03.18. Nello specifico, a seguito della comunicazione
delle liste ammesse a partecipare alla prossima tornata di elezioni,
si è avuto modo di verificare che fra queste vi è la presenza dei
simboli legati al partito CASAPOUND e FORZA NUOVA.
Secondo
i dettami normativi (sempre che questi abbiano ancora valore visto lo
scenario in cui ci si muove) le citate liste elettorali ed i loro
candidati, non solo non avrebbero dovuto essere ammesse alla
competizione elettorale, ma avrebbero dovuto portare le varie Procure
d’Italia ad attivarsi nei confronti delle stesse ed a svolgere le
dovute indagini in relazione ai reati attinenti alla ricostituzione
del partito fascista ed all’apologia di fascismo.
La Costituzione
italiana, nella parte delle disposizioni transitorie e finali (XII),
vieta, sotto qualsiasi forma, la ricostituzione del disciolto partito
fascista; in applicazione di tale disposizione, nel 1952 fu
approvata
la c.d. “Legge Scelba” (L.645/52), la quale, all’art.1,
specifica cosa debba intendersi per riorganizzazione del disciolto
partito fascista, e cioè quando un movimento “persegue finalità
antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando
o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la
soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione”.
Successivamente, nel
1993, venne approvata la c.d. “legge Mancino” (L.205/93), la
quale, in sintesi, punisce chi propaganda idee fondate sulla
superiorità o sull’odio razziale, istiga a commettere
discriminazioni, ovvero organizza movimenti, o partecipa ad essi, che
hanno tra i loro scopi quelli appena indicati. A completamento di
ciò, l’art.293 bis c.p. ha introdotto il reato di propaganda del
partito fascista e nazifascista.
Orbene, in base ai
richiami normativi testè citati, non vi è chi non possa vedere
nelle organizzazioni di FORZA NUOVA e CASA POUND, nel loro operato,
nei loro programmi, nelle loro manifestazioni la realizzazione dei
reati attinenti il fascismo: dalle loro assemblee, intrise di
contenenti volti ad istigare l’odio razziale e la discriminazione,
alle loro marce in stile squadrista, passando per la continua
effettuazione del saluto romano, tipico del regime e del partito
fascista. Tutto ciò si ripete ormai con una certa regolarità nei
vari comuni d’Italia, ricordando solo come ultimo, perché attuale,
quanto accaduto a Macerata con la sfilata a sostegno di Luca Traini che aveva sparato per le strade del centro con l’unico scopo di
uccidere le persone di colore che man mano andava incrociando lungo
il suo delirante cammino.
Se è vero che la
casistica del recente passato è pieno di episodi dai quali traspare
chiaramente la volontà di alcuni individui di ispirarsi
all’ideologia fascista ed ai comportamenti propri del ventennio più
cupo della storia d’Italia, con l’intento mai celato di
(ri)costituire un partito e/o movimento che ricalchi le gesta del
partito fascista, per fortuna, però, le diverse procure italiane ed
i tribunali hanno dato un segnale forte della volontà di evitare che
il fenomeno di ricostituzione del partito fascista dilaghi sul
territorio nazionale. A tal proposito, basti ricordare, a titolo
esemplificativo: la recente pronuncia del Tribunale di Tivoli che ha
condannato il sindaco e due componenti della giunta del comune di
Affile per violazione della legge Mancino, in quanto avevano esaltato
pubblicamente un gerarca del partito mussoliniano (sent. n. 2145/17,
depositata il 30.01.18); la condanna, nel dicembre 2017, di 9
esponenti di Casapound, che si opponevano al trasferimento di alcuni
migranti in una struttura di accoglienza, a pene che variano fra i
tre anni e sette mesi, ed i due anni e sette mesi; la condanna a due
anni ed otto mesi nei confronti di due rappresentanti di Casapound
che a Vignanello, nel viterbese, aggredirono con pugni e cinghiate,
linciandolo, un ragazzo “reo” di aver condiviso su Facebook un
post ironico contro le nuove formazioni di stampo fascista.
Tali pronunce dei
tribunali non sono altro che la conferma dell’esistenza di un
fenomeno preoccupante, che pur in aperta violazione dei principi
costituzionali, cerca di prendere campo giorno dopo giorno, e che se
non bloccato per tempo, rischia poi di divenire di difficile
controllo, stante che ormai i vari esponenti sono arrivati al punto
di rivendicare pubblicamente l’ispirazione e l’appartenenza
all’ideologia fascista (basti ricordare le dichiarazioni di
Gianluca Iannone, rappresentante di Casapound, che in un intervista a
Libero si definisce, in maniera spudorata, “fascista”).
Le due liste Forza
Nuova e Casapound, quindi, rappresentano chiaramente movimenti
fascisti, ed in quanto tali devono essere sciolti, ed a loro deve
essere inibita la partecipazione a qualsiasi attività pubblica, ed a
maggior ragione la partecipazione alle competizioni elettorali, non
essendo più sufficienti le sole misure interdittive poste in essere
dai singoli soggetti, siano essi privati o pubblici (V. delibera del
22.01.18 della Giunta del comune di Reggio Calabria che vieta la
concessione di immobili istituzionali ad organizzazioni che si
richiamino all’ideologi fascista).
*****
Per i fatti su
esposti, il sottoscritto, n.q.o, con il presente atto, propone
formale denuncia contro l’autore/gli autori dei fatti descritti in
atti, per qualsiasi reato verrà riscontrato dall’Autorità
Giudiziaria.
Chiede la punizione
del/i colpevole/i riservandosi il diritto di costituirsi parte civile
nel procedimento penale, e resta a disposizione del Magistrato per
ogni eventuale ulteriore chiarimento, riservandosi altresì di
produrre ulteriori documenti che siano ritenuti utili alla vicenda in
oggetto. Si oppone ex art.459 c.p.p., 1°c. all’emissione di decr.
penale di condanna.
Il sottoscritto dichiara di voler
essere informato della eventuale richiesta di archiviazione da parte
del Pubblico Ministero, ex art. 408 2° comma C.P.P.
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