Era chiaro dal primo momento, che il sequestro, efferate torture e uccisione di Giulio Regeni erano opera diretta di Al Sisi, del governo egiziano, dei servizi segreti, ma Al Sisi ha voluto affossare, depistare, a questo occultamento della verità si sono uniti di fatto Renzi e il suo Ministro, ora presidente del Consiglio, Gentiloni, per non rompere i rapporti economici con l'Egitto.
Ma nessuno può dire di non sapere ciò che Mohamed Abdallah,
il capo del sindacato egiziano degli ambulanti ha detto, che ha consegnato Giulio Regeni al ministero dell’Interno, cioè agli uomini che fanno capo direttamente al presidente Al Sisi, aggiungendo "Siamo noi che collaboriamo con il
ministero degli Interni. Solo loro si occupano di noi ed è automatica la
nostra appartenenza a loro. Quando viene un poliziotto a festeggiare
con noi a un nostro matrimonio, mi dà più prestigio nella mia zona”.
Questa verità l'avevamo ampiamente documentata e spiegata in uno speciale del n. 9 del giornale proletari comunisti, di cui riportiamo alcuni stralci
Ma quale verità cercate? Era tutto chiaro sin dal primo giorno. Chi dice il contrario o chi crede al contrario, mente sapendo di mentire
Già il 6 febbraio il quadro era già chiaro... I medici evidenziano le prolungate torture che fanno intendere che il giovane è rimasto diversi giorni nelle mani dei suoi aguzzini. Le ragioni di questo vengono esposti in maniera lineare e semplice: Gulio aveva incontrato attivisti sindacali, partecipato a riunioni e assemblee di lavoratori; aveva resocontato nel quadro della sua ricerca tutto questo; aveva scritto articoli, sotto falso nome, per Il Manifesto; era stato individuato e sequestrato con l'obiettivo principale di ottenere attraverso la tortura la confessione e i nomi delle sue fonti per poterle perseguire e l'obiettivo secondario di impedire che potesse continuare a pubblicare articoli,
comunque ritenuti dannosi per il regime.
C'era in questo articolo, e successivamente in altri, già tutto...
E' possibile vedere Renzi tacere e i suoi Ministri blatelare sempre le stesse frasi fino ad oggi?...
...abbiamo assistito, dopo i primi giorni, alle contro campagne che hanno dato spazio agli insulti e alla denigrazione di Giulio, parlando di “spia, di stupido che se l'è andata a cercare, “di “drogato”, “omosessuale”. Articoli anche lunghi e una montagna di particolari volti ad intorbidire più che a illuminare quello che è avvenuto.
Le uniche cose vere che abbiamo letto nei giorni successivi sono stati gli interessi economici dell'Italia in Egitto, il ruolo dell'Eni, i legami politici e militari tra Italia ed Egitto, il sostegno alla dittatura di al-Sisi e alla sua repressione di massa, compresa la sua guerra di classe nei confronti delle lotte operaie e dei sindacati indipendenti, che Giulio con la sua onesta ricerca aveva cercato di far conoscere.
Ebbene, sono queste seconde verità che hanno ucciso Giulio... gli interessi e le logiche che sono dietro l'uccisione di Giulio sono le stesse dell'incendio che divampa in tutto il Medio Oriente e il Mediterraneo, sono le stesse che ci sono nella guerra di Siria, come nella guerra di Libia in corso e nell'intervento imperialista su larga scala che si prepara. E sono questi interessi, queste logiche che dobbiamo combattere e rovesciare. Il capo dei servizi segreti italiani era al Cairo quando Giulio Regeni è stato torturato o almeno quando è stato ritrovato!
Ma i Servizi segreti italiani, sapevano già tutto dal primo giorno o, ancor peggio, hanno collaborato al rapimento, tortura e uccisione di Giulio Regeni
...“quando il corpo di Giulio Regeni è stato trovato lungo l'autostrada che collega il Cairo ad Alessandria, in Egitto c'era anche il massimo rappresentante dell'Intelligence italiana, Alberto Manenti, capo dell'Aise, i Servizi segreti esteri - per capire, quello a cui sono ora affidate le truppe speciali per l'intervento in Libia, nel decreto secretato del Governo Renzi.
Tutti si sono bevuti, e anche Il Fatto quotidiano, che la sua presenza in quei giorni fosse casuale, accettando per buona la spiegazione che viene dagli stessi Servizi segreti “era un incontro programmato da tempo che non è materia di dibattito pubblico, perchè si tratta di appuntamenti riservati.
Ora diteci pure che Manenti ha appreso la notizia dai giornali, e completiamo la cosa! Ma Manenti in Egitto è di casa, come lo sono i Servizi italiani
Che fanno abitualmente i Servizi in Egitto? Ce lo spiega un altro articolo, ma ancor meglio ce lo spiega Matteo Renzi che un anno fa, parlando dell'Eni e del suo ruolo nel Mediterraneo, dichiara: “L'Eni è oggi un pezzo fondamentale della nostra politica energetica, della nostra politica estera, della nostra politica di Intelligence”.
Cosa vuol dire Intelligence? Con la solita sua faccia da 'paraculo' continua Renzi stesso: “I Servizi segreti”. Qualcuno dice che sia stata una gaffe che ha svelato un segreto di pulcinella nell'area. L'Eni non è un'azienda di Stato, è uno 'Stato azienda' che ha una sua diplomazia parallela in Africa e Medio Oriente, una sua Intelligence e una security autonoma...
L'imperialismo italiano ha nell'Eni la sua punta di diamante e anche l'uccisione di Giulio Regeni mette in luce questo intreccio e ci mostra che l'imperialismo è sempre affari, profitti, guerre, ed è sempre sporco di sangue dei popoli e di tanti innocenti..."
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