TERMOLI. Un turno di lavoro iniziato all’alba, magari con un viaggio
lungo anche più di un’ora e una levataccia notturna. Arriva il momento
di sedersi un attimo e rifocillarsi, ma alla mensa della Fca, gestita
dalla società esterna Sodexo, c’è un sobbalzo improvviso di più di un
operaio. Un ratto attraversa la sala e getta lo scompiglio.
Potrebbe passare anche come elemento di curiosità, ma per la Rsa dell’Usb Molise Andrea Di Paolo non è così.
“Vogliamo la certezza che il diritto alla mensa non sia intaccato da nessuno. Appena mi hanno avvisato alcuni dipendenti mi sono recato personalmente a verificare le condizioni igieniche della cucina e vi posso assicurare che a primo impatto sono pulite, sono rispettati tutti i protocolli sanitari e anche la derattizzazione viene effettuata ogni 15 giorni.
Cari signori, il problema non è in cucina, ma all’esterno. Abbiamo porte e finestre obsolete che permettono a ratti e gatti di infilarsi dentro lo stabilimento con estrema facilità, abbiamo sollecitato la dirigenza più volte a mettere mano al problema, ma di queste situazioni vengono affrontate nelle commissioni paritetiche, che evidentemente non funzionano, dove siedono i sindacalisti eletti e riconosciuti dall’Azienda. Ma noi non ci fermiamo – ha arringato Di Paolo dinanzi ad almeno 200 maestranze – e cercheremo di andare a fondo nella vicenda”.
“Vogliamo la certezza che il diritto alla mensa non sia intaccato da nessuno. Appena mi hanno avvisato alcuni dipendenti mi sono recato personalmente a verificare le condizioni igieniche della cucina e vi posso assicurare che a primo impatto sono pulite, sono rispettati tutti i protocolli sanitari e anche la derattizzazione viene effettuata ogni 15 giorni.
Cari signori, il problema non è in cucina, ma all’esterno. Abbiamo porte e finestre obsolete che permettono a ratti e gatti di infilarsi dentro lo stabilimento con estrema facilità, abbiamo sollecitato la dirigenza più volte a mettere mano al problema, ma di queste situazioni vengono affrontate nelle commissioni paritetiche, che evidentemente non funzionano, dove siedono i sindacalisti eletti e riconosciuti dall’Azienda. Ma noi non ci fermiamo – ha arringato Di Paolo dinanzi ad almeno 200 maestranze – e cercheremo di andare a fondo nella vicenda”.
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