“Non importa che il capo abbia la faccia nera, sono tutti sbirri.”
Un manifestante a un reporter del Guardian
Combattere in prima linea contro i soldati di un genocidio, riprendersi una minima parte di quanto ti è stato rubato durante secoli di schiavitù in catene e lavoro salariato: l'ideologia borghese li chiama crimini, ma non sono crimini.
E' vita. E' necessario. E' giustizia.
I veri criminali sono gli artefici e apologeti della supremazia bianca dell'ordine capitalista, un ordine che uccide incessantemente le sua vittime, apertamente, con pallottole e manganelli, o subdolamente, con l'assistenza medica negata, la prigione e la povertà estrema. I veri criminali sono i Jay Nixon, i Barack Obama, i Dwight Jonese, gli Al Sharpton, ogni poliziotto che giustifica la sua brutalità diucendo “e solo il mio lavoro”, ogni “attivista della comunità” che lavora per soffocare il giusto odio delle masse lavoratrici, e invoca una falsa pace e un dialogo a senso unico.
Primo o poi, il popolo regolerà i conti con tutti costoro.
Fin dalla Ricostruzione [dopo la guerra civile anericana, ndt] il popolo ha sperato di riformare il razzismo in tutto questo Stato. Fin dalla Ricostruziione queste speranze sono state tradite e soffocate nel sangue.
Le Lobby parlamentari non fanno la storia. Le veglie non fanno la storia. La violenza ribelle delle masse sì.
perchè nasca il nuovo occorre distruggere il vecchio fino a quando la nostra azione è ristretta entro i limiti della legalità dello stato capitalista, possiamo solo segnare il tempo della nostra schiavitù impotente.
E' proprio quando le masse violano questa legalità, quando opponiamo alla violenza dello Stato la nostra violenza, che iniziano a presentarsi nuove opportunità storiche. E' questo che la gente di Ferguson ci ha dato lasciandoci sia la responsabilità di cogliere queste opportunità, sia una vera speranza da costruire su questa nuova situazione.
La violenza spontenea delle masse è una buona cosa, ma se è organizzata è ancora migliore. Finché c'è oppressione ci sarà resistenza.
Il nostro compito è imparare da questa resistenza, organizzarla, elevarla, perché le rivolte di oggi diventino la guerra rivoluzionaria di domani. La situazione attuale ha un grande potenziale, ma questo potenziale si può realizzare solo base della nostra unità, sulla forza della nostra organizzazione, coordinamento e disciplina.
Maoist Communist Group – Sezione di Richmond
Agosto 2014
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