...La storia è questa: l'ex senatore
Umberto Bossi (non è stato rinominato alle ultime elezioni politiche) oltre al
vitalizio da nababbo - rapportato alle otto legislature in cui ha scaldato i
banchi dei due rami del Parlamento - di cui gode in quanto ex 'rappresentante
del popolo italiano', percepisce (non si sa bene a quale titolo) l'assurda somma
di Euro 900.000,00 annui dalla sua formazione politica: per le cure di cui
abbisogna, ufficialmente (peccato che non abbiano ancora inventato un
trattamento per rivitalizzare il suo cervello bacato).
Il nuovo segretario
federale, Matteo Salvini, ha deciso che in effetti il 'vitalizio supplementare'
è di importo decisamente eccessivo, e quindi lo ha ridotto a 'soli' Euro
400.000,00.
Il Canottiera di Cassano Magnago (Va) - Bossi ha acquistato più di mille canottiere, per una spesa totale di
alcune migliaia di Euro, addebitandone il costo agli italiani - non l'ha presa
benissimo: ha immediatamente sporto denuncia contro il Salvini per truffa.
Eh
sì, poverino: con il solo vitalizio elargitogli dallo Stato non può mica
arrivare alla fine del mese: ha bisogno di incassare oltre 33.000,00 Euro
offertigli volontariamente dai suoi accoliti..
Detto questo non è che il suo erede-antagonista sia molto meglio; sì, è
vero, non rapina i conti della sua stessa banda, ma in quanto a delinquenza non
si fa mancare nulla neppure lui.
Il segretario Salvini - lo scrive Il Secolo
XIX, edizione online del Tigullio, di martedì diciannove agosto - è stato pescato
dai vigili di Recco (Ge) - località dove trascorre normalmente alcuni giorni di
vacanza - mentre se ne infischiava
bellamente di una prescrizione emessa dall’amministrazione della città
rivierasca,
peraltro guidata dai suoi amici della destra radicale e
fascista.
Da oltre un mese la Giunta comunale di Recco, a seguito del
crollo di un albero all’interno di un parco giochi, ha interdetto l’area a
chiunque, perché sussiste un pericolo reale per l’incolumità
pubblica.
Ebbene, questo ‘signore’ se ne è infischiato ed ha portato suo
figlio - insieme con il suo accolito ex assessore Franco Senarega, ed il di lui
rampollo - all’interno dell’area attrezzata, contravvenendo alle disposizioni di
pubblica sicurezza.
Il Salvini asserisce di aver messo in atto questa azione
dimostrativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che in estate un
parco pubblico non possa essere chiuso; aggiungo io: soprattutto proprio quando
l’individuo di cui si parla si trova in città.
Insomma: questa brutta gente è
convinta di poter fare impunemente ciò che preferisce, senza subire le
conseguenze dele proprie azioni criminali, se non dover pagare una miserrima
multa che per lui ammonta sì e no al valore di un caffè.
Genova, 20 agosto
2014
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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