Altro che mimose e cioccolatini... questo è un 8 marzo di lotta!
NAPOLI - Presidio presso il Mc Donald's di Piazza Municipio.
È ormai un mese che i lavoratori e le lavoratrici dei nove punti vendita situati tra Napoli e provincia di Mc Donald’s/Napoli Futura lottano per il diritto al lavoro e per condizioni di impiego più eque. Dopo i 40 licenziamenti di dieci giorni fa la situazione si è fatta ancora più dura, è stato proclamato lo sciopero ad oltranza e il punto vendita di Piazza Municipio, nonostante i tentativi dell’azienda, è rimasto chiuso per protesta.
È ormai un mese che i lavoratori e le lavoratrici dei nove punti vendita situati tra Napoli e provincia di Mc Donald’s/Napoli Futura lottano per il diritto al lavoro e per condizioni di impiego più eque. Dopo i 40 licenziamenti di dieci giorni fa la situazione si è fatta ancora più dura, è stato proclamato lo sciopero ad oltranza e il punto vendita di Piazza Municipio, nonostante i tentativi dell’azienda, è rimasto chiuso per protesta.
In
una giornata, quella dell’8 marzo, dove abbonda – nei giornali, in tv,
nei discorsi dei politici – la retorica su quando è bello essere donne e
su quanto le donne vadano protette e tutelate, noi siamo qui a
protestare e a denunciare, a partire dal caso esemplare ma non isolato
delle lavoratrici del Mc Donald’s, quanto, in questo paese, la
condizione femminile, i ritmi di vita e di lavoro imposti alle donne,
sia dura e ingiusta.
Il mancato rispetto dei turni e delle
griglie orarie dei lavoratori, i ritmi di lavoro sempre più serrati
(determinati anche dal taglio netto del numero di dipendenti),
l’imposizione della mobilità interesercizio (del doversi prestare cioè a
lavorare di volta in volta in punti vendita diversi, anche molto
distanti l’uno dall’altro come Pompei, Napoli centro o Afragola, anche
solo per coprire turni di poche ore), sono condizioni proibitive per
tutti, lavoratori e lavoratrici, ma lo sono doppiamente per le donne che
spesso, al lavoro, devono sommare la fatica e le difficoltà della
gestione della famiglia e dei figli.
Mc Donald’s è un’azienda che ha sempre
voluto dare un’immagine “pulita” di sé, quello che ha dimostrato è
invece di ipersfruttare i suoi lavoratori e, in particolare, di
discriminare le lavoratrici contestando loro il diritto – sancito per
legge – alla “maternità” e ai permessi per l’”accompagnamento” di
parenti e figli affetti da problemi di salute.
…Altro che mimose e cioccolatini: questo 8 marzo le lavoratrici di Mc Donald’s hanno avuto licenziamenti e sfruttamento!
SABATO 8 MARZO ORE 10:30
PRESIDIO A PIAZZA MUNICIPIO (NA)
SABATO 8 MARZO ORE 10:30
PRESIDIO A PIAZZA MUNICIPIO (NA)
Lavoratrici e lavoratori di Mc Donald’s/Napoli Futura
All’Università Orientale già campeggia uno striscione di solidarietà, e molte studentesse verranno a portare il loro supporto. Anche le studentesse di alcuni istituti superiori di Napoli sosterranno la giornata calando degli striscioni e partecipando al presidio.
PADOVA – dopo la straordinaria giornata di lotta del Primo Marzo, e dopo tre settimane di presidio permanente, continua la lotta delle lavoratrici socio-sanitarie della Santa Tecla d’Este. Domani, dalle 9 alle 23, le
lavoratrici vi aspettando al presidio! Come scrivono nel volantino,
dobbiamo “ricordare la vera essenza della Festa della DONNA. Donne
lavoratrici, donne che si occupano di cura da decenni, che si occupano
di non autosufficenti, cinicamente licenziate senza scrupolo dalla Curia
che scrive belle parole e compie gesti orribili. Durante la mattinata
distribuzione della "mimosa" di lotta per le strade del centro di Este,
al pomeriggio punto di ascolto per lavoratori e lavoratrici in crisi,
per connettere le lotte… la sera musica a sorpresa perché la lotta della
donna è tenace e potente, inarrestabile come acqua del mare”.
FIRENZE
– L’8 marzo sarà sciopero all’ipermercato Panorama nel Centro
Commerciale “i Gigli”, con un presidio a partire dalle ore 12. I
lavoratori scioperano perché da un lato l’azienda aumenta ritmi e tempo
di lavoro (apertura domenicale), dall’altro mette in cassa integrazione e
si rifiuta di incontrare i rappresentanti dei lavoratori organizzati
dall’USB. Questa situazione grava pesantemente sulle donne. Come
sottolinea il comunicato dell’USB, “le lavoratrici del commercio nella
giornata internazionale della donna si ritrovano di nuovo a dover
denunciare tutte le problematiche che gravano doppiamente sulle loro
spalle: in un settore dove l’80% degli occupati sono di sesso femminile,
dove si impone il lavoro domenicale e festivo, dove è difficilissimo
conciliare i tempi di vita e di lavoro, dove regnano precarietà e part
time obbligato. Tutto questo in Paese senza welfare, in cui sono ancora
le donne a farsi carico della famiglia, dei figli, ma anche di parenti
anziani e malati”.
Vale anche la pena di sottolineare che
questi lavoratori del Centro Commerciale Panorama, che hanno capito
l'importanza dell’unità delle lotte e di “ricostruire le filiere
produttive” sono andati a cercare i lavoratori di Mondo Convenienza e li hanno invitati al loro presidio, al fine di riuscire a organizzarsi e bloccare effettivamente il ciclo del profitto!
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