Riprende sciopero e blocco appalto ENI, ma i sindacati confederali non vogliono disturbare l'Eni.
Questa mattina sciopero di 8 ore di
tutte le ditte dell'appalto ENI di Taranto indetto da tutte le Rsu
fim, fiom, uilm. Con blocco ai due varchi, compreso quello di entrata
e uscita delle autobotti e all'ingresso centrale della
Raffineria (su quest'ultimo aspetto, vedi sotto: ultimora)
Questa decisione è stata presa dopo l'assemblea tenutasi ieri mattina a fronte del mancato rientro dei lavoratori (neanche di una parte come da precedente impegno delle ditte subentranti) della De Pasquale e della Rendelin; mentre nello stesso tempo quest'ultima ditta, la Rendelin, ha dichiarato l'apertura della procedura di mobilità (licenziamento) per tutti i 13 lavoratori in forza.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe della Rendelin aderisce allo sciopero, ma dicendo chiaro che questa volta, a differenza della precedente fase, la lotta deve portare ad un vero e certo risultato per tutti i lavoratori: clausola di salvaguardia per il passaggio immediato dei lavoratori in tutti i cambi di appalto e conservazione dei livelli, contratti e diritti acquisiti.
Quindi, NO a "bacini" da cui le ditte dovrebbero attingere gradualmente, NO a contratti a tempo determinato.
L'RSA slai cobas su questo il 3 luglio ha già depositato un lungo esposto in Procura in cui si evidenziano tutte le irregolarità verificatesi e si chiede che vengano accertate le responsabilità di tutti coloro che hanno permesso che si arrivasse a questa situazione non tutelando i lavoratori.
Sia chiaro che lo slai cobas contrasterà ogni linea per cui gli operai fanno sciopero, sacrifici, perdono salario e poi cgil, cisl, uil, fanno accordi che vanificano la lotta.
Chiamiamo il Prefetto a fare concretamente la sua parte, e non solo a parole o con comunicati, come nell'altra fase.
La Direzione ENI è pienamente responsabile di questa situazione e deve essere coinvolta fin da oggi - basta con atteggiamenti di accondiscendenza.
L'ENI se ne lava le mani, dice che non centra - stesso atteggiamento scellerato che stiamo vendendo in questi giorni sulla questione della fuoruscita di gas e inquinamento del mare; per questo la lotta può vincere se intacca e mette alle strette la direzione Eni.
Questa decisione è stata presa dopo l'assemblea tenutasi ieri mattina a fronte del mancato rientro dei lavoratori (neanche di una parte come da precedente impegno delle ditte subentranti) della De Pasquale e della Rendelin; mentre nello stesso tempo quest'ultima ditta, la Rendelin, ha dichiarato l'apertura della procedura di mobilità (licenziamento) per tutti i 13 lavoratori in forza.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe della Rendelin aderisce allo sciopero, ma dicendo chiaro che questa volta, a differenza della precedente fase, la lotta deve portare ad un vero e certo risultato per tutti i lavoratori: clausola di salvaguardia per il passaggio immediato dei lavoratori in tutti i cambi di appalto e conservazione dei livelli, contratti e diritti acquisiti.
Quindi, NO a "bacini" da cui le ditte dovrebbero attingere gradualmente, NO a contratti a tempo determinato.
L'RSA slai cobas su questo il 3 luglio ha già depositato un lungo esposto in Procura in cui si evidenziano tutte le irregolarità verificatesi e si chiede che vengano accertate le responsabilità di tutti coloro che hanno permesso che si arrivasse a questa situazione non tutelando i lavoratori.
Sia chiaro che lo slai cobas contrasterà ogni linea per cui gli operai fanno sciopero, sacrifici, perdono salario e poi cgil, cisl, uil, fanno accordi che vanificano la lotta.
Chiamiamo il Prefetto a fare concretamente la sua parte, e non solo a parole o con comunicati, come nell'altra fase.
La Direzione ENI è pienamente responsabile di questa situazione e deve essere coinvolta fin da oggi - basta con atteggiamenti di accondiscendenza.
L'ENI se ne lava le mani, dice che non centra - stesso atteggiamento scellerato che stiamo vendendo in questi giorni sulla questione della fuoruscita di gas e inquinamento del mare; per questo la lotta può vincere se intacca e mette alle strette la direzione Eni.
ULTIMORA:
IL VARCO 2 DELL'ENI SI DEVE BLOCCARE!
LO SCIOPERO DI OGGI DEVE INCIDERE SULL'ATTIVITA' DELL'ENI!
Dopo aver emesso un comunicato sindacale in cui si parla di blocco alla
portineria centrale dell'Eni e ai varchi 3 (entrata degli operai dell'appalto) e
2 (entrata e uscita delle autobotti), ora il rappresentante della UILM, Basile,
dicendo che quel comunicato sarebbe stato sbagliato, vuole impedire che si
blocchi il varco 2, sostenendo che se si fa il presidio rallentando le
autobotti, gli operai vengono arrestati. Questo è falso!
Chi dice questo vuole
fare solo terrorismo tra gli operai! Far fare scioperi per giorni, senza poi
portare a casa alcun risultato! Chi parla così, comunque si chiami e rappresenti,
fa di fatto il gioco dell'ENI.
Nello stesso tempo questo signore, come aveva fatto anche nella
precedente fase della lotta, attacca l'RSA dello Slai cobas, vorrebbe
che stesse zitto e non dicesse, come invece sta facendo, la verità agli
operai.
Se si vogliono ottenere veri risultati, se si vuole ottenere che si muova la direzione dell'ENI, il Prefetto occorre fare una lotta incisiva. Non devono con la lotta perdere solo gli operai, ma si devono intaccare anche gli interessi dell'ENI, principale responsabile di come vengono fatti gli appalti.
Se si vogliono ottenere veri risultati, se si vuole ottenere che si muova la direzione dell'ENI, il Prefetto occorre fare una lotta incisiva. Non devono con la lotta perdere solo gli operai, ma si devono intaccare anche gli interessi dell'ENI, principale responsabile di come vengono fatti gli appalti.
per info: RSA slai cobas Galasso Salvatore 3403249863
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