giovedì 11 luglio 2013

pc 11 luglio - IL "MOSTRO A TRE TESTE" SI RIFA' IL VOLTO.

Avevamo detto che Berlusconi era un “mostro a tre teste”, e tale resta anche se due teste sono cambiate. 


Prima le “tre teste” erano: lui stesso, il plurinquisito miliardario Berlusconi, che utilizzava il governo per salvaguardare le sue ricchezze e proprietà; il fascista in doppio petto Fini che puntava, all’ombra di Berlusconi, a realizzare una riforma dello Stato e degli assetti del Paese che ponesse al servizio dell’intera classe dominante un nuovo Stato di moderno fascismo; il leghista Bossi che difendeva gli interessi di quella media e piccola borghesia industriale, finanziaria e bottegaia delle zone del nord del paese saliti sul carro di Berlusconi.
Ora le teste sono: sempre lui, Berlusconi che vuole imporre un governo, uno Stato a sua difesa personale; buona parte del PD, a partire da Letta, Epifani, Bersani che sono disposti a tutto pur di stare al governo per realizzare le “larghe intese” sul moderno fascismo; il “re travicello”, Napolitano, che si pone come garante della fascistizzazione della Costituzione e dello Stato.

Avevamo detto, in tempi non sospetti che Berlusconi non se ne sarebbe andato, anche quando sembrava ad occhi di sciocchi gaudenti superficiali, tanti nel campo della “sinistra”, che dopo la caduta del suo governo era arrivato l'inizio della fine dell'era Berlusconi.
Avremmo voluto tanto essere smentiti dalla realtà. Ma Berlusconi non solo è ancora qui, ma sempre più impone le sue vicende giudiziarie come diktat per la politica, il governo. Mentre qualcuno imperterrito continua a dire che si tratta di “vicende private di Berlusconi” che devono essere tenute separate dalla vicende politiche.
Ma c'è da dire soprattutto che ciò che sta avvenendo in questi giorni può sembrare un pesante ricatto al governo da parte di Berlusconi e del PdL, ma in realtà non lo è – dato che si ha “ricatto” quando l'altro non vorrebbe ed è costretto a fare, ma qui l'altro lo vuole ben fare.
Infatti, che ricatto è se Napolitano riceve il pluricondannato Berlusconi – che dovrebbe stare in galera - subito dopo la pesante condanna per Ruby; se Letta continua a dire che le condanne di Berlusconi non cambiano la tabella di marcia e di tenuta del governo, nonostante tutti i principali esponenti del PdL, i ministri PdL nel governo stanno più alle manifestazioni proBerlusconi che alle sedute del governo?
Che ricatto è se buona parte del PD e Napolitano acconsentono alla sospensione imposta dal PdL delle sedute parlamentari – (volendo far passare la ridicola quanto tragica “mediazione” - da tre giorni a un giorno – come salvaguardia delle regole democratiche, quando siamo allo stravolgimento di ogni minima regola)?
Che ricatto è se un partito di delinquenti e malfattori tra un po' potrà occupare tranquillamente il parlamento, con Letta e Napolitano che diranno che è “tutto tranquillo”... ?

Avevamo detto che il moderno fascismo non aveva da fare “marcia su Roma” perchè già stava saldamente nei Palazzi del potere di Roma. E oggi è tragicamente confermato. E tutti coloro che pensavano, e pensano, tramite le elezioni, e ultimamente votando Grillo, di ripulire i Palazzi, devono far rapidamente i conti.

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