Avevamo detto che Berlusconi era un
“mostro a tre teste”, e tale resta anche se due teste sono
cambiate.
Prima le “tre
teste” erano: lui stesso, il plurinquisito miliardario Berlusconi,
che utilizzava il governo per salvaguardare le sue ricchezze e
proprietà; il fascista in doppio petto Fini che puntava, all’ombra
di Berlusconi, a realizzare una riforma dello Stato e degli assetti
del Paese che ponesse al servizio dell’intera classe dominante un
nuovo Stato di moderno fascismo; il leghista Bossi che difendeva gli
interessi di quella media e piccola borghesia industriale,
finanziaria e bottegaia delle zone del nord del paese saliti sul
carro di Berlusconi.
Ora le teste
sono: sempre lui, Berlusconi che vuole imporre un governo, uno Stato
a sua difesa personale; buona parte del PD, a partire da Letta,
Epifani, Bersani che sono disposti a tutto pur di stare al governo
per realizzare le “larghe intese” sul moderno fascismo; il “re
travicello”, Napolitano, che si pone come garante della
fascistizzazione della Costituzione e dello Stato.
Avevamo detto, in
tempi non sospetti che Berlusconi non se ne sarebbe andato, anche
quando sembrava ad occhi di sciocchi gaudenti superficiali, tanti nel
campo della “sinistra”, che dopo la caduta del suo governo era
arrivato l'inizio della fine dell'era Berlusconi.
Avremmo voluto
tanto essere smentiti dalla realtà. Ma Berlusconi non solo è ancora
qui, ma sempre più impone le sue vicende giudiziarie come diktat per
la politica, il governo. Mentre qualcuno imperterrito continua a dire
che si tratta di “vicende private di Berlusconi” che devono
essere tenute separate dalla vicende politiche.
Ma c'è da dire
soprattutto che ciò che sta avvenendo in questi giorni può sembrare
un pesante ricatto al governo da parte di Berlusconi e del PdL, ma in
realtà non lo è – dato che si ha “ricatto” quando l'altro non
vorrebbe ed è costretto a fare, ma qui l'altro lo vuole ben fare.
Infatti, che
ricatto è se Napolitano riceve il pluricondannato Berlusconi – che
dovrebbe stare in galera - subito dopo la pesante condanna per Ruby;
se Letta continua a dire che le condanne di Berlusconi non cambiano
la tabella di marcia e di tenuta del governo, nonostante tutti i
principali esponenti del PdL, i ministri PdL nel governo stanno più
alle manifestazioni proBerlusconi che alle sedute del governo?
Che ricatto è se
buona parte del PD e Napolitano acconsentono alla sospensione imposta
dal PdL delle sedute parlamentari – (volendo far passare la
ridicola quanto tragica “mediazione” - da tre giorni a un giorno
– come salvaguardia delle regole democratiche, quando siamo allo
stravolgimento di ogni minima regola)?
Che ricatto è se
un partito di delinquenti e malfattori tra un po' potrà occupare
tranquillamente il parlamento, con Letta e Napolitano che diranno che
è “tutto tranquillo”... ?
Avevamo detto che
il moderno fascismo non aveva da fare “marcia su Roma” perchè
già stava saldamente nei Palazzi del potere di Roma. E oggi è
tragicamente confermato. E tutti coloro che pensavano, e pensano,
tramite le elezioni, e ultimamente votando Grillo, di ripulire i
Palazzi, devono far rapidamente i conti.
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