Manganelli a Grillo: «Sul G8, nostre colpe»
Genova - Dice che per adottare provvedimenti nei confronti dei poliziotti «eventualmente » ritenuti colpevoli, bisognerà attendere la Cassazione. «Così impone la legge», ribadisce, dando tuttavia per scontato che - per esempio alla scuola Diaz - furono introdotte «false prove». Assicura che gli avanzamenti di carriera di alcuni dei poliziotti protagonisti dei peggiori fatti al G8, sono stati «normali». E però si dice pronto a discutere la proposta di dare un numero identificativo a ciascun agente impegnato in servizi di ordine pubblico, e a quella di organizzare incontri periodici fra la cittadinanza e le forze dell’ordine.
A pochi giorni dal (pacifico) decennale del G8, il capo della polizia Antonio Manganelli ha deciso di rispondere alla lettera che, nei giorni scorsi, gli aveva scritto Beppe Grillo attraverso il suo blog, La Rete del Grillo. Il comico si era detto sfiduciato per le promozioni dei picchiatori e per la mancanza di provvedimenti nei confronti di coloro che si «macchiarono» di episodi molto gravi. È un documento importante, il primo segnale dopo le tante richieste di «scuse», sebbene alcuni elementi-chiave restino ancora in sospeso.
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