Dai No Tav ai pastori sardi, la risposta del governo è sempre la stessa: violenza contro chi manifesta per i propri sacrosanti diritti, da vero Stato di polizia
*** Protesta dei pastori, scontri a Cagliari - Cinque arresti. Uno dei manifestanti è ferito. Consiglio regionale sardo presidiato dalla polizia
MILANO - Si aggrava il bilancio dei feriti negli scontri avvenuti tra manifestanti e forze di polizia davanti al palazzo del Consiglio regionale, a Cagliari, durante la manifestazione del Movimento dei pastori sardi. Un manifestante avrebbe perso un occhio dopo essere stato colpito in pieno volto da un candelotto lacrimogeno. La notizia è confermata della Questura. Il ferito, del quale non è stato reso noto il nome, è stato ricoverato in clinica oculistica dove i medici lo stanno sottoponendo ad un intervento nel tentativo di salvare il bulbo oculare. La protesta dei pastori sardi contro la politica agricola regionale e nazionale era cominciata in giornata.
La tensione era salita di fronte dopo la carica della polizia ai manifestanti che avevano po preso d'assalto il palazzo del consiglio regionale. Sparati il lacrimogeni. La manifestazione era poi degenerata in guerriglia urbana. «Pastori, Pastori». Urla scandite insieme ai campanacci. E una marea di magliette e bandiere blu e gialle, i colori del Movimento dei Pastori sardi. E cartelli. Uno tra i tanti: «Latte a un euro o non si munge più». I pastori erano scesi in piazza per chiedere interventi urgenti. Lancio di uova davanti all'ingresso principale del Consiglio regionale della Sardegna e tentativi di sfondamento. Cinque arresti il primo bilancio. Cinque giovani, uno dei quali ferito leggermente al capo. Dopo le cariche di polizia e carabinieri i pastori sono tornati davanti al palazzo dell'Assemblea sarda presidiato dalle forze dell'ordine.
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