A Melfi un esempio di anarchia»Marchionne da Fazio sul caso Sata: «La nuova organizzazione del lavoro a Torino è già realtà» 25/10/2010
di MARIATERESA LABANCA
Alla domanda del conduttore replica con la consueta aplob: «A Melfi c’è stato un esempio di anarchia». Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, intervistato a “Che tempo che fa”, risponde con fermezza a Fabio Fazio che lo incalza sul “caso Sata”. «Succede che uno stabilimento di più di 5.000 dipendenti non può essere gestito da questo tipo di sistema. Tre operai non possono permettersi di bloccare la produzione, e mandare a casa 2.000 colleghi con un “senza lavoro”».
Nessun passo indietro, dunque, rispetto ai tre licenziati di Melfi. Anzi, se è possibile, la linea si inasprisce. Negli studi di Rai 3 si parla anche del recente annuncio dell’introduzione, anche a Melfi dopo Pomigliano, di un nuovo sistema di organizzazione del lavoro. L’attuale metodo fatto di tre pause ogni dieci minuti anziché due è «già applicato a Mirafiori». Farebbe parte - chiarisce ancora - «degli sforzi per ridisegnare il processo di produzione, e i minuti che si perdono sono pagati». «Niente di speciale - aggiunge - anche se in Italia non si perde occasione per dare addosso a Fiat». «Si tratta di quelle trasformazioni necessarie per rendere le nostre fabbriche più competitive, e, a obiettivo raggiunto, anche aumentare gli stipendi dei nostri operai». E’ lo stesso amministratore delegato a parlare di «un impegno solenne». Ma per ora, in casa nostra, quello che ormai è stato soprannominato “il metodo Marchionne” convince sempre meno, anche chi fino a ora ne ha sostenuto l’ambizioso progetto. Il sindacato lucano reagisce così, diviso su tutto il resto, unito su un fatto: Melfi, in fatto di deroghe e flessibilità ha già dato, e la Sata non è Pomigliano. Sull’Ergo-Uas - il nuovo sistema ergonomico che sostituirà dal prossimo anno il metodo Tmc2 attualmente in uso negli stabilimenti Fiat - l’ala sindacale moderata si ritrova sulle stesse posizioni di quella più radicale. Se non altro perché quell’annuncio di Marchionne di disdetta dagli attuali accordi entro il gennaio 2011 è una scelta «unilaterale, calata dall’alto». I cambiamenti annunciati riguardano in sostanza l’organizzazione e quindi i ritmi di lavoro.
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Il nuovo metodo è stato annunciato da Torino come un sistema migliorativo dell’organizzazione del lavoro, che consente una riduzione di 10 minuti sulle pause (tecnicamente dette fattore di riposo), che attualmente ammontano a 40 minuti su un totale di otto ore lavorative al giorno. Ma cosa comporterà in termini di intensificazione del lavoro e di prestazioni individuali?.....
la risposta della Fiom
MARCHIONNE RISPETTI I LAVORATORI E LE SENTENZE
Continua l’attacco dell’Ad. Marchionne (RAI3, che tempo che fa ) verso i lavoratori
FIAT Italiani e verso i 3 licenziati e poi reintegrati da una sentenza del Giudice del
lavoro di Melfi.
Marchionne continua ad ignorare il fatto che un “Tribunale della Repubblica Italiana”
ha disposto il reintegro sul proprio posto di lavoro dei 3, smontando chiaramente
l’accusa della FIAT di sabotaggio.
L’Ad della FIAT accusa i lavoratori Italiani di non essere produttivi, ignorando per
esempio che nello stabilimento di Melfi ad oggi si sono prodotte più di 5 milioni di
auto, contribuendo in maniera determinante agli utili del Gruppo, senza nessun
riconoscimento del Premio di Risultato, che invece è stato distribuito solo agli
Azionisti.
Invitiamo Marchionne a smetterla di scaricare sui lavoratori i problemi di cui soffre il
settore auto nel nostro paese e in Europa pensando di tagliare ulteriormente le pause,
ma piuttosto di presentare i dettagli del suo Piano industriale con i relativi
investimenti per stabilimento e i modelli da produrre che ad oggi non si conoscono.
Inoltre invitiamo l’Ad della FIAT ad applicare pienamente la sentenza di reintegro
così come applicata oggi per l’altro lavoratore della FIOM Capozzi degli Enti centrali
dello stabilimento di Mirafiori.
Potenza, lì 25 Ottobre 2010 p.la FIOM CGIL Basilicata
Il Segr. Generale
Emanuele De Nicola
FIOM-
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