Mentre in tutta Italia s'intensifica la protesta contro Confindustria, il modello Marchionne e le politiche di svendita dei diritti rese possibili da alcuni sindacati, un nuovo grave fatto conferma come la CISL abbia intenzione di procedere contro i lavoratori che non accettano il suo diktat. All'indomani dell'ormai famosa contestazione al sindacalista Bonanni durante la festa del PD, veniva inviato un telegramma che intimava la sospensione cautelativa del sottoscritto, lavoratore del settore edile, "colpevole" di aver partecipato alla suddetta contestazione. Nella missiva mi veniva contestata la presenza all'interno della protesta mentre invece, per l'azienda, avrei dovuto
restarmene "tranquillo e buono" a casa mia per guarire il più presto possibile e rientrare al lavoro. Nella lettera, fatta pervenire qualche giorno più tardi, l'azienda Itinera S.p.A. del gruppo Gavio (impresa che vanta essere una delle maggiori azioniste nella gestione di diversi tratti autostradali in Italia, proprietaria di parte dell'Impregilo e leader nel settore della grande industria edile: grandi opere e affini), nella qualità del direttore del personale metteva in opera la contestazione disciplinare, attaccandosi all'unica possibilità che essi e il loro sindacato potevano utilizzare, contestando al sottoscritto che:
"Con certificato del 31 agosto 2010, Ella comunicava un periodo di malattia decorrente dalla data suddetta sino a tutto il 10 settembre 2010. Per tale motivo,appare evidente la nostra sorpresa quando, nella serata del 8 settembre 2010, abbiamo assistito a reportage televisivi in cui, inequivocabilmente, Ella era impegnato a contestare un noto sindacalista nazionale intervenuto alla festa del PD in Torino nella medesima giornata. Da tale filmato, oltretutto, si evince il Suo stato di salute che non Le ha impedito di partecipare in modo "appassionato" ai tafferugli scaturiti e alla carica nei confronti anche della Polizia di Stato intervenuta".
La lettera si concludeva con la conferma della sospensione cautelativa, preavviso di un quasi sicuro licenziamento. Va ricordato che il lavoratore in quella giornata veniva visitato dal dottore dell'Inps, perché in regime di mutua, che ne attestava l'impossibilità a riprendere il lavoro, confermando la prognosi e il periodo di mutua fino al 10/09/2010. Dopo circa un mese di distanza da questa prima comunicazione, periodo durante il quale il lavoratore ha continuato ad essere in sospensione cautelativa, l'Itinera S.p.A. invia infine una definitiva lettera di licenziamento dove si spiega a chiare lettere quale sia il motivo della volontà aziendale di interrompere il rapporto di lavoro. E cioè il fatto che il lavoratore avrebbe interrotto quel "rapporto di fiducia" che "oggettivamente" deve esistere tra dipendente e datore di lavoro, in riferimento all'articolo ex 2119 del C.C.
Quel giorno, con me, erano presenti altri lavoratori, studenti, studentesse e precari che volevano solo far sentire la propria voce. Voglio essere chiaro: il licenziamento del sottoscritto nasce dall'azione aziendale spinta dalla Cisl edile (Filca). In quella giornata sono stato riconosciuto, insultato e minacciato dal segretario regionale della Filca Cisl, tale Antonio Castaldo, che mi conosceva personalmente per il mio impegno come Rappresentante della Sicurezza a livello territoriale (nell'edilizia) e per il mio impegno passato quale RSU di cantiere. Non posso non notare come in quella giornata vi sia stato un "servizio d'ordine" che, nelle mani dei diversi sindacalisti cislini, chiaramente esagitati, tentava di espellere i contestatori. Questa è la triste
realtà con cui mi devo confrontare. Perché non posso credere che i dirigenti dell'Itinera S.p.A. passino le loro serate nel riguardare alla moviola i filmati televisivi che trasmettono i telegiornali, tentando di riconoscere i propri lavoratori in questa o quella manifestazione. Di conseguenza deduco lo stretto connubio che possa essersi venuto a creare tra gli interessi aziendali ed eventuali delazioni sindacali. Interessi aziendali volti a contrastare il mio impegno attivo nella difesa dei diritti dei lavoratori/trici, in particolare sulla questione sicurezza (centrale nei cantieri edili) e quelli sindacali, legati alle mie critiche alla Filca Cisl ed al suo operato.
Infine chiedo a voi: credete sia giusto tale licenziamento? Personalmente credo di no, e fin da subito mi batterò per il mio reintegro e per rivendicare il diritto di tutti e tutte di manifestare i propri pensieri. Invito tutte le realtà sociali, politiche, sindacali e le singole individualità ad appoggiare una vertenza che dal mio punto di vista non riguarda solo me come individuo, ma
interessa tutti i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno vivono sulla propria pelle le diverse forme di prepotenze e diktat che violano i nostri diritti.
Damiano Piccione
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