lunedì 14 giugno 2010

pc quotidiano 15 giugno - La violenza omofobica è violenza fascista

E' uno stillicidio di aggressioni agli omosessuali. Le ultime sono avvenute a Roma e a Padova, quì una coppia di due ragazzi gay è stata pestata violentemente perché "gay" e vestiti da "comunisti".
L'opposizione invoca una legge contro l'omofobia: e chi dovrebbe legiferare contro la violenza omofoba, questo governo, questo parlamento?
Non si vuole comprendere, ancora una volta, la natura fascista di questa classe dirigente al governo riunita attorno a Berlusconi, alla sua politica e al suo "stile" intrisi di concezioni maschiliste che non ammettono la "diversità" nei rapporti sociali.
Un'escalation di violenza da fermare subito da parte del movimento antifascista ed è anche una questione che va fatta comprendere agli operai e chiamarli a dare una risposta militante e di classe.
Come razzismo e anticomunismo si fanno strada aizzati da questo governo, così l'omofobia dilaga propagandata da "valori" reazionari, in particolare attraverso l'uso delle tv con cui manipola il consenso di massa attorno a sè. Se i modelli sono il machismo, la famiglia "normale" timorata da Dio -ipocrisie borghesi che istigano, coprono, giustificano, la violenza contro le donne dentro le mura domestiche- allora viene da sè che il "diverso", il gay, transessuale sono "deviazioni" da estirpare come se fossero un cancro che mina l'ordine sociale di questa borghesia che di notte va ad "escort" e di giorno si fa paladina della famiglia, la stessa feccia a cui strizza l'occhio la Chiesa di Ratzinger.
Su questo eravamo già intervenuti con l'art. VERONICA E IL MODERNO FASCISMO quando avevamo trattato la questione dell'uso delle donne, anche minorenni, per il piacere del l'imperatore, della prostituzione per fare carriera, del maschilismo ossessivo di Berlusconi. L'utilizzatore finale che abusa del suo potere non può certo contrastare stupro e pedofilia (tutte denunce che l'ex moglie del capo del governo ha definito "ciarpame politico"). Anzi, se ne compiace e lo ostenta.
Persino la vicenda Marrazzo gli è servita per mandare il messaggio che mentre l'opposizione va coi trans, lui e la feccia machista vanno solo con le donne.
Sulla questione omofobia abbiamo letto con interesse una lettera al manifesto del 13 giugno di Caterina Rea, un brano dell'intervento che farà domani ad un Convegno universitario in Francia ("education et homophobie"). Il titolo è eloquente: "omofobia, ultima frontiera dell'ordine" e dice chiaramente che la violenza contro gli omosessuali "incarna una delle più radicali espressioni dell'opposizione al
cambiamento" di quest'ordine sociale borghese. L'ordine sessuale rinvia a quello sociale.
Questo moderno regime fascista in formazione si struttura sulla base della sessualità e fonda, in quanto borghesi proprietari dei mezzi di produzione, la sua egemonia su presunte categorie "naturali" eterne, le stesse che vengono ripetute continuamente da santa romana chiesa.
Quindi è una questione politica e, se si vuole risolverla , aggiungiamo noi, ci vuole la sola politica che può aggredire alle radici questo putrido sistema sociale: la politica rivoluzionaria dei comunisti.

prolcomra
14/06/2010

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