Da quel maledetto 1 ottobre in cui, a causa delle fortissime piogge, valanghe di fango crollarono giù dalla montagna sovrastante Giampilieri, Scaletta Zanclea e altri paesini in provincia di Messina, distruggendo abitazioni e strade e causando centinaia di morti e feriti, nonostante gli altisonanti proclami di governo e istituzioni da Berlusconi al Presidente della Regione Siciliana Lombardo, dal Sindaco del Comune di Messina a Bertolaso della Protezione Civile e chi più ne ha più ne metta, oggi a distanza di circa 5 mesi, circa la ricostruzione delle case distrutte, circa la riparazione di quelle danneggiate ma soprattutto riguardo la messa in sicurezza della montagna che sovrasta i paesi colpiti, che interamente sfregiata da anni e anni di continui e scellerati disboscamenti è sempre lì minacciosa a riversare nuovo fango in caso di nuovi forti temporali, gli sfollati dei paesi colpiti sono ancora a bocca asciutta,
Berlusconi dopo l’unica visita nei giorni della tragedia praticamente non si è fatto più vedere.
I primi fondi stanziati, 60 milioni di euro, assolutamente insufficienti per far fronte ai gravi danneggiamenti ma sicuramente “sufficienti” per Berlusconi, Lombardo e company “per mettersi in fretta la coscienza a posto” dinanzi ai tanti morti e feriti, sono stati impegnati per lo più per il pagamento degli alberghi che ospitano gli sfollati e per pagare gli straordinari alle forze dell’ordine per il controllo dei territori colpiti, si sa! il governo deve essere pronto a reprimere ogni eventuale e pericoloso moto di ribellione popolare.
Per i mesi a seguire invece da parte di governo e istituzioni solo belle parole, proposte, programmi sempre rinviati e finora non messi in atto.
Parecchi sfollati di paesi come Giampilieri hanno giustamente iniziato a protestare in questi mesi contro tutto ciò non ultimo contro il recente diktat del Sindaco di Messina che a suon di minacce di buttarli fuori dagli alberghi, perché non ci sono più fondi, voleva imporre loro il rientro nelle case alluvionate, considerate “non a rischio” dalla Protezione Civile.
“Non a rischio” per chi??? A tutt’oggi sulla cosiddetta messa in sicurezza delle abitazioni non si può dire affatto di poter dormire sonni tranquilli, tanto che gli sfollati ritrovatisi negli alberghi di Messina hanno detto no ad una presunta mappatura stilata dal Comune di Messina e dalla Protezione civile delle zone colpite, differenziate tra loro da diversi colori: ebbene secondo questa mappatura diversi abitanti dovrebbero rientrare nelle proprie case definite “sicure” ma il paradosso è che queste stesse case sorgono in zone in cui le eventuali vie di fuga, in caso di pericolo, si trovano in zone rosse cioè ad alta pericolosità, come dire dalla padella alla brace!
E’ questo lo spettacolo vergognoso che dall'Aquila a Giampilieri, Scaletta Zanclea...il governo Berlusconi, le istituzioni locali, i Bertolaso di turno continuano a mettere quotidianamente in scena, uno spettacolo in cui loro, i protagonisti della politica dello sperpero, dello scempio della cementificazione, dei condoni facili al servizio del malaffare e del clientelismo, del gioco a scarica barile vorrebbero continuare a rimanere impuniti a danno delle masse popolari colpite e oppresse, impegnati come sono alla loro continua riproduzione.
Ma ogni spettacolo, si sa, non dura in eterno ….
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